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Attività

Un metodo per modernizzare il Paese

    • Roma
    • 5 Marzo 2008

          Il principale fattore di blocco della crescita in Italia è il sistema delle rendite. Come superarlo? Un metodo bipartisan, che coinvolga parti contrapposte, può essere opportuno, ma non è detto che sia efficace: dipende dai contenuti. Oggi, per esempio, esistono nel mondo sintomi di protezionismo e di apertura. Una visione fondata sull’apertura sembrerebbe superata, ma se prevalesse l’idea protezionistica, rimuovere le rendite perderebbe peso. Se si trattasse di togliere privilegi e poteri di veto, la parte al governo che proponesse riforme strutturali si scontrerebbe con interessi legittimi delle categorie. E se l’opposizione facesse sponda a questi interessi, le riforme diverrebbero impossibili. Per disarticolare la resistenza alla soppressione delle rendite, dunque, bisogna agire contro il maggior numero di categorie, con un’azione a 360 gradi. È meglio impostarla prima o dopo le elezioni? Fare appello a un impegno bipartisan contro le rendite dopo le elezioni implica grande senso di responsabilità, perché significa chiedere alla parte soccombente di non ostacolare troppo il progetto di riforme strutturale, di non fare un’opposizione radicale. Ha, dunque, più senso ricorrere alle riforme prima delle elezioni, quando per ciascuna delle due parti è più limitato il costo politico ad assumere un impegno. Si potrebbe identificare una sede parlamentare predisposta a valutare i provvedimenti necessari per affrontare le riforme, un luogo dove l’opposizione abbia il diritto di contribuire al processo riformatore. Il metodo Attali, in questo senso, può servire sia per definire l’agenda dei problemi e delle soluzioni, sia come elemento di influenza tra chi ha vinto e governa e chi ha perso e rinuncia all’opposizione radicale. C’è un ostacolo alla crescita ancora più gravoso dei vincoli di rendita, ed è il sistema che li tiene in vita, vale a dire l’insieme di norme che autorizzano prima, dopo, durante, e spesso si sovrappongono con indicazioni opposte. Sono gli apparati che rendono impraticabile ogni possibilità di assumere una responsabilità pubblica, di decidere, in base a risultati trasparenti e misurabili. Sono i poteri che davanti alla perdita di prestigio forza e responsabilità della politica tendono a farsi tutori dell’interesse generale, spostando l’attenzione su procedure infinite che dilatano l’assunzione di responsabilità sino a renderla impraticabile.Se è vero che la madre di tutte le rendite è la politica, col suo formalismo procedurale, la cosa più preoccupante è il collegamento tra le rendite della politica e la debolezza contro le rendite settoriali. Ora, l’insofferenza dei cittadini contro i costi della politica, per quanto sia salutare, comporta alcuni rischi. Per un’economia che deve crescere occorre uno Stato più forte, non più debole. Per modernizzare l’Italia c’è necessità di certezze nelle regole di decisione e propensione al rischio. La responsabilità in questo senso ricade non solo su chi governa, ma sugli imprenditori che invece hanno una bassissima propensione al rischio. È anche necessario avere una classe dirigente in grado di darsi i tempi per decidere e rafforzare il momento di controllo. E, infine, è necessario un maggiore impegno nel processo di “delivery”.

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