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Attività

Smart building, smart energy: il futuro delle infrastrutture intelligenti

    • Milano
    • 13 Giugno 2017

          Smart Energy e Smart Building sono componenti fondamentali della città intelligente. La “smartness” nei contesti urbani implica due obiettivi principali: l’efficienza a fronte della scarsità di risorse, ed un’elevata qualità della vita. Per raggiungere tali obiettivi è necessario focalizzarsi in particolare su tre fronti. In primo luogo le infrastrutture, una condizione necessaria, ma non sufficiente perché i servizi siano in grado di rispondere alla complessità che nei contesti urbani deriva dall’incrocio di esigenze particolarmente variegate. Poi l’imprenditorialità creativa e una visione strategica comune: la grande attenzione riservata negli ultimi anni al concetto di smartness ha determinato un fiorire di approcci e definizioni diversi, spesso non comunicanti tra loro; è necessaria invece una strategia unitaria di lungo periodo, in cui però innestare sperimentazioni locali.

          L’equilibrio tra programmazione top-down e iniziative del mercato è un aspetto probabilmente decisivo; una governance ambiziosa e di lungo periodo, in grado di prioritizzare le nuove esigenze di “benessere” degli individui (di awareness, estetiche e di self-fulfillment) rendendole obiettivi strategici, comporta anche rischi di lentezza e di incapacità di cogliere gli aspetti di novità emergenti dal mercato. L’evoluzione tecnologica recente assegna un ruolo molto importante alla definizione di tali nuove esigenze, ravvivando la dicotomia, innata nel pensiero occidentale, tra individuo e comunità/rete. Nella nuova era di interconnessione spinta va ripensato il concetto di “glocalizzazione” per non perdere di vista le specificità individuali e locali, evitando di porre enfasi esclusiva sui link della rete, ma anche sui singoli nodi.

          Il successo dei settori ad alto tasso di innovazione è spesso basato sull’efficacia della standardizzazione delle soluzioni tecnologiche – che al momento manca nei settori in questione –  su regole di governance precise, e sulla capacità di innovazione degli operatori “over the top”, più vicini agli utenti. La pianificazione deve concentrarsi sulle infrastrutture e sulla standardizzazione, che sono in grado di creare una base per l’innovazione “ai bordi”, la quale non può essere programmata a priori. Ad esempio in pochi immaginavano, quando nacquero i primi cellulari, che in poco tempo si sarebbero evoluti in device usati per inviare immagini e fare foto. Allo stesso modo le smart homes potrebbero portare all’interno delle case funzioni tipicamente esterne ad esse, quali ad esempio la sanità.

          La standardizzazione può anche contribuire a superare il rischio che l’incertezza, tipica degli scenari ad alta velocità di evoluzione, determini immobilismo nelle decisioni di investimento.  Un’altra risposta a questa sfida è quella delle “no regret actions”, ovvero azioni che dal punto di vista sistemico non abbiano effetti irreversibili.

          Nello sviluppo della città intelligente sono centrali i seguenti temi:

          • Smart building. La sfida è quella rigenerazione urbana, che si scontra, specie in Italia, con la diffusione di edifici vecchi (definibili “stupid building”), ma anche di una cultura vecchia, che ostacola lo sviluppo della circular economy e la riduzione degli sprechi. È una sfida che riguarda non solo le aree residenziali, ma anche quelle produttive e istituzionali, dove si crea valore.
          • Smart homes e Digital Energy, ovvero l’applicazione di soluzioni IT innovative nell’ambito dei consumi energetici finali. Dotare ad esempio le case di sistemi di controllo interconnessi per ottimizzare i consumi degli elettrodomestici potrebbe indurre effetti dirompenti e grandi quantità di dati in grado di alimentare analisi e affinamenti strategici. In questa ottica bisognerà capire quali dei player sul mercato saranno in grado di assumere un ruolo centrale nei nuovi business model: utilities, produttori di tecnologia, operatori IT, start-up appositi, nonché capire anche quale tipo di partnership si potranno generare.  
          • Smart mobility. Da questo punto di vista sarà certamente dirompente l’avvento degli autonomous vehicles, ma rivestono grande importanza anche soluzioni creative in grado di superare le sfide di mobilità specifiche di contesti locali, per esempio le città a forte sviluppo verticale.
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