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Attività

Rethinking the Healthcare Ecosystem

    • Venice
    • 11 Ottobre 2019

          L’ecosistema della salute sta cambiando molto rapidamente, e ciò richiede un approccio attivo, che sappia guidare ed orientare il cambiamento anziché lasciarsi guidare. Nel ripensare la salute, il benessere e il ciclo dell’intera vita umana, l’elemento chiave è l’innovazione: si tratta di una priorità sociale, che potrebbe persino essere definita un “Rinascimento dell’innovazione”. In quest’ottica dobbiamo riprendere i nostri valori fondamentali e applicarli alle scoperte moderne.

          La scarsità di risorse è senza dubbio un grande problema: “Possiamo offrire tutto a tutti, qualcosa a tutti o tutto solo ad alcuni?” È necessario ottimizzare il sistema e, dato che non sarà possibile garantire “tutto per tutti”, come si può scegliere tra “tutto solo per alcuni” e “qualcosa per tutti”? Questo implica la necessità di operare una scelta sociale; in tale valutazione si deve tener conto della possibilità di massimizzare le ricadute dell’innovazione in maniera tale da apportare benefici al massimo numero di persone, senza lasciare indietro nessuno.

          Questa rivoluzione nel campo della salute, per realizzarsi, ha bisogno di nuovi modelli. È vero che è disponibile una sempre maggiore quantità di dati, ma occorre ricordare che  i pazienti devono comunque essere trattati come individui e messi al centro di ogni valutazione. L’articolo 32 della Costituzione italiana parla infatti di individui.

          Altro punto fondamentale, al fine di stabilire un ordine di priorità per le varie attività, è aumentare le conoscenze e le competenze all’interno delle istituzioni. Einstein sosteneva che per cambiare un sistema fosse necessario cambiare la mentalità con cui il sistema era stato progettato.

          La sostenibilità economica rimane un dilemma: ogni transizione deve garantire sostenibilità ed efficienza. Innovazione sostenibile per sistemi sostenibili. Dai pazienti alle persone, dai singoli interventi alla gestione della salute lungo tutto l’arco della vita, dall’assistenza sanitaria al benessere: questo ci porta dalla logica “a silos” ad un approccio olistico multidisciplinare e integrato, dagli approcci basati su singoli settori a un approccio multisettoriale. Dobbiamo smettere di reagire semplicemente ai sintomi o alle malattie e iniziare a formare persone e decisori in grado di anticipare i problemi futuri. Dobbiamo reagire più rapidamente ai cambiamenti, passando da un rigido approccio di bilancio a una maggiore agilità e flessibilità. Cambiare la mentalità, passando da un sistema sanitario a un’economia della salute, potrebbe creare un sistema di incentivi che indirizzi verso attività che premiano la creazione di valore, ottenendo così sistemi sostenibili.

          I responsabili politici e i leader del settore devono imparare a comunicare in modo diverso, passando da VUCA (Volatility, Uncertainty, Complexity and Ambiguity) ad altri nuovi acronimi positivi.

          L’ottimismo abbinato a soluzioni composite aiuterà l’ecosistema normativo a sostenere e potenziare il processo di innovazione. Abbiamo bisogno di un meccanismo che accresca la sostenibilità e l’universalità, e di un ecosistema normativo che estenda e trascenda i confini tra scienza e regolamentazione, tra i singoli prodotti ed il sistema sanitario nel suo insieme. Nuovi modelli di regolamentazione, nuovi strumenti di valutazione, nuove misure, più statistiche e nuovi approcci porteranno a prodotti rivoluzionari. Naturalmente i dati sono un elemento fondamentale che sta trasformando il panorama attuale, portandoci verso un futuro in cui vi saranno ancora una serie di problemi irrisolti: privacy, sicurezza, fiducia, proprietà dei dati. Certo, si può fare molto: per esempio, si possono mutuare nuovi modelli di cross-learning dall’esperienza di Singapore.

          In questo scenario la collaborazione è l’unico modo per creare un nuovo ecosistema sanitario. Nel passaggio dall’assistenza sanitaria alla cura del benessere della persona il sistema ha bisogno di nuove competenze, nuovi modelli di formazione, migliore comunicazione e maggiore collaborazione tra tutti gli attori coinvolti.

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