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Progetti conclusi

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        China-Europe-U.S. Trialogue
        L’Istituto ha partecipato, dal dicembre 2010 all’agosto 2012, a The Aspen China-Europe-U.S. Trialogue, un Forum trilaterale congiunto con The Aspen Institute e la Scuola Centrale del Partito Comunista Cinese: si è trattato di un’occasione di confronto per politici, economisti e rappresentanti delle istituzioni di Stati Uniti, Europa e Cina su alcune questioni chiave della governance del sistema internazionale. 

        Lo spirito dell’iniziativa è stato di fornire idee nuove per l’evoluzione della governance globale, comparando le esperienze in settori strategici sia per le relazioni internazionali sia per le rispettive economie nazionali.

        Tra le questioni chiave che sono state affrontate: sicurezza regionale, energia, ambiente e quadro economico internazionale. Particolare enfasi è stata data al ruolo del G20, alle sue potenzialità nonché ai suoi limiti come foro di coordinamento e di governance.

        Aspen for Africa
        Un progetto importante è stato Aspen for Africa: Aspen Institute Italia ha collaborato con la Commission for Africa – istituita da Tony Blair per mettere a punto raccomandazioni sulla situazione dell’Africa per il G8 in programma a luglio 2005 – ad un progetto che ha rilanciato il dibattito nazionale e internazionale sulla delicata e complessa situazione del continente africano. In questo quadro Bob Geldof – uno dei 17 membri della Commission for Africa – ha chiesto ad Aspen Institute Italia di organizzare il primo di una serie di incontri su questo tema. Al workshop hanno partecipato una quarantina tra rappresentanti del mondo del business, della politica, dell’accademia, delle Organizzazioni non Governative e soci di Aspen Institute Italia. Il progetto ha anche portato alla pubblicazione di un numero di Aspenia (29) Africa – il continente grigio”.

        UE, Russia e Balcani dopo il 2003
        Il progetto ha riunito esperti italiani e internazionali per uno studio sul tema “L’Unione Europea e lo “spazio europeo” dopo il 2003: politiche e opzioni verso la Russia e la regione balcanica”. Realizzato in collaborazione con il CeMISS di Roma (Centro Militare di Studi Strategici) si è concluso con una serie di considerazioni e proposte su questione strategiche per il futuro dell’Europa: sia nel delicato rapporto con la Russia, che poggia ormai su una forte interdipendenza economica, ma non può prescindere da questioni politiche e di sicurezza; sia nella responsabilità primaria che la Ue sta assumendo per il futuro dell’area balcanica.
        Da un lato, vi è l’esigenza di sviluppare forme di stretta aggregazione che però non giungano fino alla piena integrazione (in questa direzione va il concetto di “vicinato”); dall’altro, senza la prospettiva della piena adesione, la Ue perde molta della sue capacità “magnetica” sui paesi vicini. Attorno a questa duplice realtà ruotano le relazioni esterne dell’Unione, che si spingeranno sempre più verso regioni instabili come il Caucaso e il complesso del “grande Medio Oriente”.

        Alla ricerca della città migliore
        Il progetto, nato dalla settima conferenza di Amici di Aspen (Milano ottobre 2002), ha visto la luce grazie a una task-force composta da Amici di Aspen, Soci, e Aspen Junior Fellows. Nella prima fase del progetto, prevede una serie di incontri dedicati al futuro della città e il suo cambiamento alla ricerca di una linea guida che identifichi come si stia modificando in termini di governo, economia e territorio, sviluppo della società civile e della vita culturale. Incontri da programmarsi in varie città in tempi diversi, legando gli incontri a un tema. Le città coinvolte in questa prima fase, dal 2003 a giugno 2005, sono state Torino, Venezia e Roma con il patrocinio dei rispettivi Sindaci e Comuni. Nella conferenza di Torino (17 maggio 2004) “La trasformazione della città: opportunità e sfide“, sono stati affrontati i seguenti temi:
        • qualità delle risorse umane come fattore di attrazione e competitività – che porta con sé riconversione e crescita di nuove realtà;
        • organizzazione di eventi come occasione di mutamento del destino e dell’identità di una città.

        Nella conferenza di Venezia (22 ottobre 2004) “La città creatrice: arti, culture, economia. Dalla fabbrica delle cose alla produzione dei simboli e delle immagini” si è discusso di:

         

        • valorizzazione del patrimonio storico e culturale delle città italiane,
        • rilancio del turismo culturale come volano di ripresa economica,
        • strumenti e innovazioni per incoraggiare una fruttuosa collaborazione pubblico – privato nella trasformazione del tessuto metropolitano in “città creatrice”.

        La conferenza di Roma (21 giugno 2005), tenutasi nella sala della Protomoteca in Campidoglio, ha avuto come tema “Le città del futuro: eventi, servizi, tecnologie“, fra i temi principali:

        • chi utilizzerà le città domani – il rapporto fra i cosiddetti city users e i residenti – e a quali domande sociali dovrà rispondere in futuro chi guida una città.
        • Servizi e tecnologie nelle città del futuro e il ruolo delle tecnologie nel cambiamento sociale.
        • Uno dei compiti della città futura: il passaggio dall’eGovernment all’eGovernance.

        Collegio di Milano
        Aspen Institute Italia è uno dei Soci Fondatori del Collegio di Milano, prestigioso centro di eccellenza per la formazione dei migliori studenti, dottorandi, ricercatori italiani e stranieri, iscritti alle sette università milanesi. L’idea nasce infatti da un seminario organizzato dall’Istituto sui problemi dell’università. Un gruppo di studenti italiani residenti a Cambridge fece notare in quell’occasione la differenza fra il sistema italiano e quello inglese, contrapponendo la condizione di dispersione e anonimato propria dell’università italiana all’esperienza, tanto più ricca sul piano umano e intellettuale, vissuta nel College inglese. Da questa prima riflessione Aspen ha coinvolto nell’iniziativa Assolombarda e il Comune di Milano arrivando a dare vita ad un “Comitato Promotore del Collegio” con la partecipazione delle Università Milanesi e di un gruppo di enti e imprese.
        Dall’idea alla realtà: il Collegio di Milano è stato aperto il 7 febbraio e inaugurato il 29 settembre 2003. Conta 100 studenti selezionati in base a rigorosi criteri di merito e di eccellenza nonché alla loro capacità di vivere un’esperienza comunitaria. Ai propri studenti il Collegio di Milano offre infatti un intenso Programma Formativo, costituito da percorsi interdisciplinari su temi di attualità e corsi di base sui fondamenti di diverse discipline. Percorsi e corsi sono tenuti da docenti di varie università italiane e da visiting professors provenienti da università estere. A questo si aggiungono incontri con professionisti del mondo delle imprese, della ricerca scientifica, dell’arte, dello spettacolo, della pubblica amministrazione e del servizio sociale. Maggiori informazioni sono disponibili su http://www.collegiodimilano.it/.

        I Conflitti del XXI secolo
        Questo progetto, che si è concluso con la pubblicazione di un volume in inglese nel marzo 2002, ha analizzato l’evoluzione dei conflitti nell’era della globalizzazione e come l’economia e la politica vengano influenzate dall’evoluzione dei sistemi d’arma disponibili.
        Aspen Italia ha così lanciato una serie di pubblicazioni dedicate ad analisi e ricerche su temi di grande interesse strategico.
        A partire dalla rivoluzione industriale e passando per la recente rivoluzione tecnologica le guerre hanno accompagnato ogni fase di sviluppo e hanno dato al tempo stesso un quadro efficace delle società che via via venivano coinvolte. I quindici capitoli di questo libro ripercorrono nuove forme e nuovi atteggiamenti nei confronti dei conflitti, offrendo così una visione completa della natura della guerra che cambia attraverso il tempo. Gli autori hanno fatto riferimento anche al terrorismo presentando importanti casi campione.
        La conclusione, abbastanza condivisa, recita che sia la strategia della deterrenza che le politiche di gestione dei conflitti devono esser aggiornate alle attuali minacce e ai rischi che abbiamo di fronte. Particolare attenzione va dedicata alle conseguenze che sulla sicurezza hanno i “failed states”. L’intera comunità internazionale, infine, deve farsi carico dell’importante compito del “nation buliding”.

        Delphi
        Il progetto, realizzato in collaborazione con Telecom Italia Lab. e S3.Studium, ha previsto una serie di eventi annuali per esaminare e discutere indagini previsionali condotte con il metodo Delphi. La metodologia prescelta prevede, infatti, di interrogare nove prestigiosi esperti di diversi settori per mettere a punto una serie di previsioni sull’evoluzione politica, economica e sociale dell’Italia. Durante il Forum annuale agli esperti replicano nove discussants scelti tra autorevoli rappresentanti della politica dell’economia, dell’accademia nonché riconosciuti opinion leaders. Nel 2002 il Forum Delphi ha portato all’attenzione dei partecipanti il tema dell’innovazione tecnologica e del suo rapporto con il mondo dell’economia,della finanza e della pubblica amministrazione.
        Particolare attenzione è stata dedicata anche all’aspetto sociale e al tema del digital divide: ognuno di questi temi è stato inserito in uno scenario più ampio per individuare macrotendenze a livello mondiale di tipo economico, sociale, culturale e politico. Nel 2003 il Forum Delphi ha esteso la sua analisi previsionale al futuro triennio imbastendo la riflessione attorno all’affascinante quanto difficile filo conduttore de “I nuovi perimetri”. Il tema è stato inserito in un contesto nazionale specificando il fatto che l’organizzazione regionale diviene sempre più ricca di autonomie e competenze mentre al tempo stesso cresce la tensione verso un’unica dimensione europea. In questo ambito, quindi, sono stati ridefiniti i limiti spaziali, si aprono nuove forme di libertà e mobilità territoriale e entrano prepotentemente sul mercato innovazioni tecnologiche che riducono le distanze, accelerano le comunicazioni e facilitano le transizioni economiche.

        EU security Strategy
        In occasione del summit di Salonicco del luglio 2003, Javier Solana ha espresso una serie di raccomandazioni che hanno innescato un interessante dibattito pubblico sul tema della politica estera e di sicurezza dell’Unione Europea, culminato con l’adozione del documento sulla Strategia di Sicurezza Europea al Consiglio europeo del dicembre 2003. Il documento di Solana è stato ulteriormente discusso e approfondito in tre successivi workshop: il primo, organizzato da Aspen Institute Italia a Roma nel settembre 2003 è intitolato: “Identifying and understanding threats: reflections on Solana’s strategy document “. Il secondo, dal titolo “the EU’s strategic objectives: effective multilateralism and extended security”, organizzato i primi di ottobre 2003 a Parigi dall’EU-ISS. Il terzo seminario, si è tenuto a Stoccolma a fine ottobre presso l’Istituto Svedese per gli Affari Internazionali, sul tema “The European Union Security Strategy: Coherence and Capabilities”.

        L’Italia nel sistema globale
        Lo studio, curato dal Centro Studi di geopolitica economica, suggerisce un’interpretazione complessiva delle priorità dell’Italia. L’analisi parte dal seguente presupposto: in un contesto di ridefinizione degli assetti e delle gerarchie internazionali, l’Italia deve ripensare urgentemente l’agenda politica nazionale per riuscire a restare nel gruppo di testa dell’Europa allargata. Soltanto così si potrà scongiurare un declassamento internazionale, che inciderebbe negativamente sulle capacità di tutelare e promuovere gli interessi del Paese. L’Italia deve, quindi, identificare le proprie priorità nell’Unione Europea e per l’Unione Europea. La “matrice degli interessi” che conclude lo studio ha appunto questo significato: tentare di rendere coerenti i singoli interessi settoriali, sulla base di una visione strategica di insieme che l’Italia dovrebbe adottare nella sua politica internazionale affinché l’azione sui vari tavoli negoziali sia efficace. Dopo la pubblicazione di un primo volume, che raccoglie una serie di saggi sulla questione, il progetto comprende la raccolta di commenti da parte di alcuni dei più autorevoli politici e analisti italiani in un secondo volume.

        How to regulate migration flows. Comparing experiences in Europe and the U.S.
        Il Seminario internazionale, svoltasi a Roma il 24 ottobre 2003, organizzato in collaborazione con il German Marshall Fund of the United States, ha voluto discutere in una prospettiva comparata i vari aspetti del fenomeno dell’immigrazione. Al centro del dibattito le legislazioni diverse in Europa e negli Stati Uniti e il livello di applicazione delle norme esistenti e del potenziale “valore aggiunto” della Ue. Una seconda tematica è stata la dimensione economica: i mercati del lavoro, i trend demografici, nonché l’impatto dell’allargamento verso Est della Ue e a quello del Nafta sulla situazione negli Stati Uniti. Si è poi discussa la dimensione culturale, con particolare attenzione al concetto di “multiculturalismo”. La sicurezza e l’immigrazione dopo l’11 settembre 2001 è stato l’oggetto della sessione conclusiva, in termini di law enforcement, controlli alle frontiere e cooperazione nel campo dell’intelligence tra Paesi e agenzie diverse.

        Prince
        Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea, ha permesso la costituzione di un network di Istituti (European Policy Institutes Network o EPIN), di cui Aspen fa parte, che ha seguito i lavori della Convenzione Europea. Nell’ambito del progetto, Aspen Institute Italia in collaborazione con i Giovani Imprenditori di Confindustria, ha organizzato l’incontro-dibattito sul tema”La Costituzione Europea: i nodi politici ed economici – Dialogo con i Giovani Imprenditori”. L’incontro si è tenuto 15 maggio 2003 presso la sede di Confindustria a Roma. Il calendario degli eventi e la documentazione riguardanti l’attività di Epin sono disponibili all’indirizzo http://www.epin.org/.

        P.U.S.H. – Public awareness on sustainable high-technologies
        Aspen Institute Italia è partner nel progetto PUSH, finanziato dalla Commissione Europea, il cui obiettivo è quello di sviluppare una metodologia di comunicazione su piattaforma Internet che permetta in tempo reale di far fluire le informazioni sulle innovazioni tecnologiche tra accademici, ricercatori, imprenditori, opinion leader e cittadini.
        Si vuole, dunque, dare vita ad uno strumento che permetta un chiaro, informato e organizzato dibattito sulle strategie di ricerca e sviluppo future. Si verrebbero così a delineare le direzioni della ricerca maggiormente accettate socialmente, liberando il campo da tutti quegli aspetti, anche non strettamente tecnici, che potrebbero creare un aprioristico rigetto da parte dei vari settori della società.
        Parte integrante della metodologia è il sito Internet creato ad hoc, nel quale si ottiene, di fatto, un’interazione tra esperti e pubblico: tutto questo è possibile attraverso la creazione di forum – anche on line e moderati – la pubblicazione on line di documentazione aggiornata, le creazione di questionari. Tramite Internet si può anche entrare in contatto con autorevoli esperti così da permettere al cittadino comune di essere coinvolto nel dibattito su una determinata materia e di farsi le proprie opinioni sulle conseguenze etiche e sociali delle nuove tecnologie.
        Il 20 giugno 2003 a Roma si è tenuto il primo seminario conclusivo del progetto sul tema “Nuove tecnologie: come ricostruire il rapporto tra scienza e società?” L’incontro, che ha visto la partecipazione di alcuni Soci dell’Istituto, Amici di Aspen, Junior Fellows ed esponenti della stampa, è stata l’occasione per presentare la metodologia sviluppata nell’ambito del progetto e approfondire il tema su come il permanere del divario tra scienza e società possa causare svantaggi sia ai cittadini che al sistema paese. Il 30 giugno 2003 presso l’Università A Coruña, Spagna, davanti ad una rappresentanza di professori, studenti e esponenti della business community, si è tenuto il secondo e conclusivo seminario del progetto. Anche in questa occasione è stata ribadita la necessità di offrire a cittadini e Istituzioni strumenti adeguati a approfondire i temi connessi con l’innovazione tecnologica, permettendogli così di giocare un ruolo di protagonisti consapevoli nelle scelte che influenzeranno il loro futuro. La metodologia e la piattaforma web sviluppate nel corso dell’anno di lavoro sono state consegnate alla Commissione, proprietaria dei risultati del progetto.

        Fondazione Bertelsmann
        Il progetto prevede l’istituzione di una Task Force Fondazione Bertelsmann – Aspen Institute Italia sulla crisi irachena.
        La task force ha seguito, dal settembre 2002 in poi, gli sviluppi della crisi irachena e la sua attività si è conclusa nell’aprile del 2003 con la pubblicazione di un rapporto sull’Europa e l’Iraq. Interessante per la lettura è anche il paper sull’Europa e il Medio Oriente disponibile sul sito della Fondazione Bertelsmann. (solo in inglese)