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Attività

La via italiana alla banda larga

    • Roma
    • 16 Luglio 2009

          Lo sviluppo e la diffusione dei servizi di accesso ad Internet a banda larga svolgono e svolgeranno un ruolo fondamentale per la crescita del sistema economico nazionale. Le potenzialità dei servizi a banda larga per la semplificazione dei processi aziendali e amministrativi e per l’introduzione di modelli di business più efficienti costituiscono, infatti, le premesse imprescindibili per migliorare la competitività del sistema paese a livello internazionale. Dall’analisi dei principali studi pubblicati a livello internazionale negli ultimi due anni sull’impatto dello sviluppo dei servizi a banda larga sull’economia emerge che ogni aumento di 1 punto percentuale di linee a banda larga sul totale della popolazione contribuisce per una percentuale non inferiore allo 0,1% alla crescita del PIL nazionale.

          La qualità dell’offerta dei servizi a banda larga in Italia in termini di capillarità, diffusione delle nuove tecnologie e prestazioni raggiungibili, è sicuramente paragonabile a quella degli altri principali Peers europei. La copertura della rete è superiore al 90% delle linee fisse. Più della metà dei collegamenti delle aree coperte dalla rete a banda larga, grazie all’utilizzo delle tecnologie più avanzate e alla qualità della rete di accesso in rame (lunghezza del doppino in rame mediamente inferiore a quelle dei peers europei), sono in grado di fornire capacità di banda fino a 20 Mb/s. La rete in fibra ottica, che permette velocità di trasmissione fino a 100 Mb/s è ancora poco sviluppata, con una copertura inferiore al 10% delle linee fisse. La trasmissione in banda larga è resa possibile anche dalla rete mobile di terza generazione (3G), che permette velocità di trasmissione fino a 28 Mb/s, con una copertura superiore all’90% della popolazione.

          L’Italia mostra invece un certo ritardo in termini di propensione all’utilizzo delle tecnologie digitali da parte di cittadini e imprese. Il patrimonio tecnologico delle famiglie Italiane è abbastanza limitato. Appena il 53% delle famiglie possiede un PC, il 33% un PC portatile, il 30% una connessione a banda larga ed il 20% circa un abbonamento alla Pay TV Satellitare. Per contro è elevata la diffusione di terminali UMTS (74%) di cui il 13% possiede una connessione a banda larga mobile. L’Italia, nella classifica 2008/2009 stilata dal World Economic Forum, si posiziona decisamente in ritardo per quanto riguarda i temi di “Innovazione”, “Infrastrutture” e “Technological Readiness”. Tale ritardo non dipende da una carenza delle infrastrutture di telecomunicazione bensì risulta principalmente attribuibile ad un diffuso conservatorismo culturale verso le nuove tecnologie, all’invecchiamento della popolazione ed a investimenti limitati in ICT ed innovazione da parte delle imprese.

          In tutti i paesi economicamente più avanzati lo sviluppo della banda larga è una priorità della politica industriale. Lo Stato può svolgere il duplice ruolo di finanziatore degli investimenti nelle aree a fallimento di mercato e di stimolatore dell’utilizzo dei servizi on line. Sul fronte delle infrastrutture il Piano Anti Digital Divide si pone come obiettivo di portare servizi di accesso ad internet banda larga ad una velocità compresa tra 2 e 20 Mb/s a tutta la popolazione italiana. Sul fronte dell’utilizzo, il recente piano di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione getta le basi affinché la PA svolga appieno il proprio ruolo di generatore di contenuti e processi digitali i quali, a loro volta, costituiscono un propellente ideale per spingere le imprese ed i cittadini ad adottare in modo diffuso, intenso e sistemico soluzioni e processi on-line.

          La transizione verso l’utilizzo di servizi sempre più evoluti e “bandwidth hungry” rende necessario lo sviluppo delle cosiddette NGA (Next Generation Access), ovvero le reti di accesso di nuova generazione che presuppongono la sostituzione di doppini in rame con la fibra ottica, capaci di trasportare dati ad una velocità fino a 100 Mb/s e di assicurare livelli di qualità elevati e differenziati per i nuovi servizi. Sarà un processo graduale, ma occorre pianificare per tempo sia la migrazione all’ultrabroadband sia gli interventi necessari ad evitare che si crei un Digital Divide di seconda generazione.

          Tuttavia, gli investimenti in reti di accesso di nuova generazione richiedono significative risorse finanziarie e sono caratterizzati da una forte incertezza in termini di ritorni attesi. Ciò spinge gli operatori verso la condivisione delle nuove infrastrutture “passive” (principalmente cavidotti e torri radio). In Italia esistono già esempi in tal senso che riguardano sia la rete ottica sia i siti di rete mobile. Il significato strategico è anche di sistema, si evitano duplicazioni di spesa sulle infrastrutture di base e si favorisce la concorrenza sull’innovazione di servizio.

          Per favorire le prospettive di investimento nelle reti di nuova generazione lo Stato può agire su due fronti: attraverso un rinnovamento del quadro regolamentare, verso regole meno onerose e vincolanti per l’investitore e un intervento pubblico a carattere finanziario, con intensità diverse, mirato a ridurre il rischio dell’investimento.

          Dal punto di vista regolamentare, lo snodo risiede nel conciliare due diversi obiettivi: da un lato, preservare le attuali condizioni concorrenziali; dall’altro, garantire adeguati incentivi ai nuovi investimenti.

          La struttura societaria e proprietaria di un’eventuale società che si faccia carico dello sviluppo delle reti di nuova
          generazione in maniera unitaria omogenea e coordinata costituisce uno dei possibili snodi per agevolare ed accelerare lo sviluppo del progetto NGA salvaguardando lo sviluppo di un mercato competitivo. Tuttavia altri fattori, quali appunto un adeguato quadro regolamentare che tenga conto degli impegni a tutela della concorrenza, cosi pure come la promozione dell’utilizzo di nuovi servizi ed una maggiore diffusione della cultura digitale, appaiono ugualmente importanti.
          L’importanza del progetto NGA per il sistema paese è tale che appare indispensabile valutare tutte le soluzioni che possano rappresentare lo strumento opportuno per dare al progetto la solidità, l’autorità e il consenso nonché una ripartizione del rischio sufficientemente equa e bilanciata tale da far convergere nel progetto le risorse sufficienti per avviare lo sviluppo a livello nazionale di questa nuova ed indispensabile infrastruttura.

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