- Usa-Europa, il ponte dell'Avvocato John Elkann - Il Sole 24 ORE - 01/07/2008
- Draghi: I salari perdono potere d'acquisto Luca Cifoni - Il Messaggero - 02/07/2008
- Napolitano: Necessari sacrifici, ma l'Italia ce la può fare P.C. - Il Messaggero - 02/07/2008
- Allarme salari, risparmi a rischio Isabella Bufacchi - Il Sole 24 ORE - 02/07/2008
- Su crisi e recessione le strade si dividono I.B. - Il Sole 24 ORE - 02/07/2008
- Allarme di Draghi: salari più poveri e rischi anche per i risparmi Roberto Bagnoli - Corriere della Sera - 02/07/2008
- Napolitano: "Il Paese ce la può fare se ritroverà fiducia" Stefano Lepri - La Stampa - 02/07/2008
- "Agnelli, patriota italiano che credeva nell'Europa" Maurizio Molinari - La Stampa - 02/07/2008
- Risparmi, tranquillità minacciata Isabella Bufacchi - Il Sole 24 ORE - 02/07/2008
- Napolitano auspica che l'Ue parli presto con una sola voce l'Osservatore Romano - 02/07/2008
- Rubin: contro la crisi un riformismo coraggioso Massimo Gaggi - Corriere della Sera - 30/06/2008
- Borse, 148 miliardi in fumo Draghi: risparmi minacciati Pietro Saccò - Avvenire - 02/07/2008
- Così venne il tempo della risolutezza Paolo Pombeni - Il Messaggero - 02/07/2008
- Da Kissinger a John Elkann per la due giorni dell'Aspen Corriere della Sera - 30/06/2008
- Rubin, l'accusa di Marchionne e la voglia di governance globale Roberto Bagnoli - Corriere della Sera - 02/07/2008
- L'Italia ce la farà, con i sacrifici Maurizio Caprara - Corriere della Sera - 02/07/2008
- Dobbiamo lavorare insieme agli Stati Uniti La Stampa - 02/07/2008
- Draghi: a rischio salari e risparmi Elena Polidori - la Repubbica - 02/09/2008
- Il Presidente Giorgio Napolitano alla Conferenza Aspen sui rapporti Italia-Stati Uniti Stefania Salustri - Comunicato stampa - 01/07/2008
- TG1 ore 20:00 del 1 luglio 2008 Tiziana Ferrario e Loris Gai - RAI - 01/07/2008
- TG2 ore 20:30 del 1 luglio 2008 Gianfranco Fulgenzi - RAI - 01/07/2008
- GR1 ore 19:00 del 1 luglio 2008 Cecilia Rinaldini - RAI - 01/07/2008
- Napolitano spronta l'Italia: Abbiamo forza per farcela Francesco Signoretta - Secolo d'Italia - 02/07/2008
- TG3 ore 19.00 del 1 luglio 2008 Carmen Santoro - RAI - 01/07/2008
Il ricordo del contributo dato da Giovanni Agnelli alla solidità del rapporto Italia-Stati Uniti è stato il punto di partenza di una conferenza volta a sottolineare una doppia esigenza: da una parte, l'importanza di salvaguardare la eredità storica del rapporto transatlantico, dall'altra, il bisogno di adattare costantemente le politiche e i fori di dialogo alle sfide del momento.
Questo primo scorcio di XXI secolo ha chiaramente mostrato i sintomi di mutamenti profondi - per certi versi radicali - nella struttura stessa del sistema internazionale, che rendono ancora più essenziale uno stretto raccordo tra le due sponde dell'Atlantico. Per gli Stati Uniti si tratta soprattutto di creare le condizioni per un vasto consenso alla loro leadership, che in molti campi rimane tuttora indiscussa; va dunque coltivata e in parte recuperata la capacità di creare e gestire ampie coalizioni flessibili ma basate sul nucleo euro-americano.Per l'Europa si tratta invece, con sempre maggiore urgenza, di realizzare appieno le sue enormi potenzialità attraverso una maggiore sinergia tra i paesi-membri - nelle istituzioni, nelle linee strategiche e nell'attuazione concreta. L'euro è una pietra miliare in tale processo, e parte dei problemi da affrontare nel prossimo futuro - come il rapporto euro-dollaro - sono di fatto una conseguenza del successo di questo progetto per molti versi visionario. Il continente rimane però caratterizzato da tendenze contraddittorie: ad una ri-nazionalizzazione delle politiche si accompagnano infatti le continue spinte all'integrazione, per ragioni sia ideali che funzionali.
Per tutti i partner atlantici è comunque necessario intensificare la collaborazione in alcuni settori ormai cruciali, dalla riforma delle regole finanziarie ai mutamenti climatici, dalla sicurezza energetica alla non proliferazione in un numero crescente di aree a rischio.Le prospettive dell'economia globale sono incerte, anche perché alcuni fattori di instabilità e alcuni attori protagonisti sono relativamente nuovi in questa fase di globalizzazione matura.
Esistono concreti rischi di una spirale di sfiducia, innescata dall'aumento dei prezzi delle materie prime e dei beni alimentari e da un'erosione del risparmio; e poi di tentazioni protezionistiche che, a loro volta, produrrebbero ulteriori danni invece di garantire una reale protezione alle categorie più esposte. Un elemento di possibile novità sta nelle ripercussioni, inferiori rispetto al passato, dell'andamento economico americano sulle altre grandi aree economiche, a cominciare proprio dall'Europa: i dati suggeriscono che il livello di interdipendenza si sia ridotto, sebbene non in misura sostanziale. Ben più evidente sembra, ad oggi, la divergenza - il cosiddetto "decoupling" - tra le tendenze americane e quella dell'America Latina, mentre naturalmente l'area asiatica continua a crescere a ritmi elevati nonostante i suoi legame in realtà sempre più stretti con l'economia degli Stati Uniti.
Dunque, siamo di fronte ad una situazione di grande complessità. Una delle sfide ineludibili dei prossimi anni è integrare in un sistema globale condiviso le maggiori potenze emergenti, rafforzando le nostre capacità collettive di governance. Ciò richiederà delicati compromessi, visto che le regole attuali sono state concepite come corollario di una incontrastata superiorità del modello occidentale. Fenomeni come quello dei "fondi sovrani" ci ricordano quanta influenza diretta possano ormai esercitare attori economici che in molti casi non sono attualmente vincolati dalle stesse regole delle loro controparti occidentali.