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Attività

Il potenziamento della dimensione territoriale del Servizio Sanitario Nazionale

    • Incontro in modalità digitale
    • 30 Giugno 2021

          La stagione pandemica ha evidenziato la fragilità e le incongruenze di un vero e proprio Servizio Sanitario Nazionale, già messo a dura prova dalla combinazione di invecchiamento della popolazione e crescente incidenza delle patologie croniche, mettendo così al centro dell’agenda politica l’esigenza di individuare un diverso equilibrio tra i macro-livelli di assistenza quale era stato già indicato in occasione della riforma del “federalismo fiscale” e della proporzione tra i relativi costi standard. La presa in carico della persona e la continuità assistenziale, criteri fondamentali della operatività del servizio sanitario nazionale, impongono un importante potenziamento della qualità e quantità della offerta, quanto più possibile omogenea nelle regioni, dei servizi sociosanitari e assistenziali “territoriali” in quanto alternativi all’ospedale.

          In tale contesto, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nella sua sezione relativa alla salute, da un lato indica correttamente una serie di obiettivi in grado di portare il SSN nella direzione di una riorganizzazione e potenziamento dei servizi a livello territoriale, anche per il tramite di infrastrutture digitali.

          Tale processo di riforma dovrà però partire – più che da una riorganizzazione della domanda – dall’urgenza di risolvere il problema della frammentazione e disomogeneità dei servizi territoriali nelle diverse regioni italiane, sviluppando un modello innovativo che riesca finalmente a supportare lo sviluppo di un servizio sanitario nazionale, in grado di definire standard omogenei – in particolare per lo sviluppo di adeguati sistemi informativi – di ridurre le asimmetrie e promuovere efficienza, adeguatezza e appropriatezza dell’offerta su tutto il territorio nazionale.

          A sua volta, questo richiede il ripensamento dell’offerta che parta da una accurata analisi e comprensione della mutata struttura della domanda di servizi sanitari, sempre più influenzata dall’aumento dell’incidenza di patologie croniche e dall’invecchiamento della popolazione.

          In questo senso, la combinazione di tecnologie digitali, nuovi modelli di presa in carico, strutture organizzative territoriali riorganizzate attorno alla mutata domanda di salute, il ripensamento della casa di abitazione come primo luogo di prevenzione e cura, sono tutti elementi che concorreranno a far evolvere in modo radicale il SSN su base territoriale. Si punta a un rinnovato ruolo dei medici di base, ad un approccio olistico alla salute che coinvolga anche i privati, e a una maggiore attenzione alla prevenzione, che passi anche attraverso al monitoraggio continuativo dei dati, tramite un nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico in grado di rappresentare l’elemento centrale per l’organizzazione e l’erogazione dei servizi sanitari e socio-assistenziali ai cittadini.

          Oggi le istituzioni pubbliche e private del Paese possono cogliere le opportunità offerte dall’emergenza sanitaria per prendere decisioni fortemente innovative che coinvolgano strutture pubbliche, corpi intermedi, imprese private, categorie professionali e cittadini, verso la formulazione di una nuova alleanza tesa al miglioramento del benessere collettivo e individuale, e alla tenuta sul lungo periodo del Servizio Sanitario Nazionale.