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Attività

Global Legal Standards: pathways to reorganize globalization

    • Incontro in modalità digitale
    • 1 Luglio 2021

          Le attuali regole nazionali e regionali, cui si è ricorso dopo la recente crisi economica e finanziaria e durante la pandemia tuttora in corso, stanno frammentando l’economia globale riducendo la trasparenza e aumentando le iniquità. Per poter correggere questa tendenza, sembra sia giunto il momento opportuno per chiedere l’elaborazione di standard legali globali.

          Le aree di applicazione sono molteplici, ma settori come la gestione della supply chain, la finanza e la tassazione, o la corporate governance, sembrano prioritari per proteggere il lavoro, l’ambiente e allo stesso tempo migliorare la trasparenza e l’equità: sarebbe un progresso fondamentale verso un sistema internazionale basato sulle regole, che affronterebbe varie forme di disuguaglianza e squilibri, ed eviterebbe il rischio di una globalizzazione differenziata, basata su standard locali.

          Infatti l’economia è globale ma le regole non lo sono: tuttavia, l’economia si inserisce nelle istituzioni e quindi servono regole chiare e condivise.

          Si discute di standards, volutamente al plurale, in quanto illustrativi e per considerare questo un punto di partenza se non un modello per altri settori (come quello tecnologico) oltre a quelli esaminati.

          Le parole chiave emerse dal dibattito sono quindi: multilateralismo; trasparenza; armonizzazione; implementazione; continuità.

          Multilateralismo: in tempi recenti il multilateralismo non era più considerato un sistema efficiente e molti paesi hanno ripiegato su individualismo e protezionismo economico. La pandemia, l’insediamento della nuova amministrazione americana e anche la stessa comunità internazionale hanno però determinato un cambiamento, rinnovando l’interesse e comprendendo così la necessità della cooperazione tra nazioni. Ma questo sistema deve essere efficiente per funzionare e per raggiungere questo obiettivo è necessario stabilire regole chiare, condivise e definite. Le regole comuni sono peraltro il risultato di un confronto e una riflessione collettiva e nel contesto attuale eviterebbero di incorrere in tre differenti rischi: una serie di multilateralismi fragmentati, siano esso americano o cinese, in antagonismo tra loro; lasciare che la Cina prenda il sopravvento nella produzione di regole negli ambiti delle organizzazioni internazionali; produrre una frattura tra le due sponde dell’Atlantico tale da non riuscire a svolgere una funzione di equilibrio tra realtà diverse.

          Questo non dovrebbe avvenire, c’è molto in gioco e un forte multilateralismo con la leadership euro-americana potrebbe rendere efficiente il sistema e produrre regole comuni per tutti i maggiori “stakeholder” mondiali a favore della comunità globale.

          Trasparenza: stabilire regole comuni/Global Legal Standards aiuterebbe non solo un corretto svolgimento delle attività economiche, rendendo trasparenti le supply chains e le informazioni collegate al singolo prodotto, ma aiuterebbe anche l’applicazione delle decisioni politiche alle catene del valore e della produzione, per esempio per la tutela ambientale, e anche la definizione omogenea dei costi. Il grande lavoro consisterebbe quindi nell’accorpare e sintetizzare nella massima trasparenza le regole dei singoli paesi per stabilire degli standard comuni a livello globale.

          Armonizzazione: dal ragionamento precedente in tema di trasparenza si evince la questione più delicata, ossia armonizzare e rendere il più possibile omogenee le regole comuni. È stato opportunamente evidenziato che i sistemi giuridici sono ampi: i paesi islamici, la cultura confuciana, la rule of law occidentale, anche se esistono diverse situazioni win-win.

          Nello scenario attuale vi è perciò fragmentazione e mancanza di un ordine legale globale: il meccanismo di compliance è limitato nel mondo ed è quindi importante stabilire di “standardizzare” la procedura di creazione di standard, ossia individuare standard di “livello 2” per superare la fragmentazione. Come procedere? Estendendo i collegamenti tra regimi regolatori globali per avere un migliore coordinamento. A tale proposito, potrebbe essere utile prevedere la costituzione di enti consultivi presso le organizzazioni che producono standard, come già avviene ad esempio in una grande organizzazione internazionale come l’ILO-International Labour Organization, che presenta una struttura tripartita dove i rappresentanti dei governi, delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei sindacati di 187 paesi membri hanno la stessa voce e lavorano insieme per adottare norme internazionali del lavoro.

          Occorre però una precisazione sulle regole internazionali, facendo in questo caso riferimento all’Organizzazione Mondiale del Commercio – all’interno della quale non vengono creati standard – in cui si privilegia, ad esempio, l’adesione dei vari paesi membri ad accordi internazionali già esistenti nei vari settori, e relativi alle regole del commercio internazionale. Vengono valorizzati anche gli accordi regionali, purché rispettino i principi di trasparenza, efficacia e coerenza richiesti.

          Infine, proprio in riferimento al concetto di “armonizzazione”, bisogna considerare come rapportarsi in termini giuridici globali con le multinazionali, ossia come inserire le attività private nel contesto normativo internazionale. E bisogna inoltre tenere in considerazione che esiste una differenza tra la norma (che è volontaria) e il regolamento (che invece è obbligatorio): diventa perciò importante la collaborazione tra le autorità preposte alla regolamentazione e i luoghi preposti allo sviluppo delle norme. Probabilmente, la soluzione ottimale sarebbe un mix equilibrato tra ciò che è obbligatorio e ciò che è volontario.

          Implementazione: la creazione e/o sviluppo di Global Legal Standards aiuterebbe a stabilire maggiore fiducia e cooperazione tra i paesi. La pandemia ha evidenziato la necessità di una maggiore collaborazione e a rivedere alcuni assetti del recente passato. Esistono già alcune norme e regolamenti globali ma non sono implementati adeguatamente. Per superare la complessità della normazione a livello internazionale, si dovrebbe perciò tenere conto di due aspetti: la compliance e l’inclusività. Sarà quindi necessario disporre di un sistema economico aperto costruito sul consenso politico che coinvolga attivamente tutti gli stakeholder principali. Creando così un “campo di gioco” globale ove ciascuno contribuisce per rendere più equo e inclusivo lo sviluppo economico e sociale. In questo senso è importante la funzione del G7, che non può da solo elaborare norme per tutto il mondo, bensì individuare soluzioni da proporre in un contesto più ampio e inclusivo. Quindi il secondo passaggio sarebbe in ambito G20 per poter definire una soluzione più ampia a livello globale. L’ultimo passaggio prevederebbe poi di portare le proposte al livello della comunità internazionale. Sono tre fasi complesse, ma consentirebbero di raggiungere gli obiettivi di un equo sviluppo economico e sociale.

          Continuità: i settori di riferimento nel quadro normativo globale, e quindi fondamentali per la definizione di Global Legal Standards adeguati, sono molteplici. L’economia mondiale continua ad essere interdipendente e il multilateralismo è essenziale. Questo concetto vale soprattutto per i beni pubblici, come salute, clima e sviluppo sostenibile ma può valere anche per il settore finanziario. In uno scenario geopolitico/geoeconomico così competitivo, come la cooperazione internazionale può crearsi uno spazio? Lo spazio è quello del G7/G20, dove la discussione e la cooperazione tra paesi nell’elaborare standards giuridici globali può trovare la sede adeguata e rispondente alle regole basilari di inclusività, fiducia e collaborazione. Il denominatore comune è più ampio, ma permette un ragionamento su scala globale che, a sua volta, determina un circolo virtuoso. Quindi il progetto di sviluppare “Global Legal Standards” non è statico nel breve periodo, bensì dinamico nel lungo periodo.

          La continuità nel portare avanti questo progetto diventa perciò fondamentale e i prossimi G20, ovunque si terranno, potrebbero essere un’opportunità. Per consentire tale continuità, si potrebbe prevedere la creazione, già in questo G20, di un High-Level Group, preposto a definire una prima serie di Global Legal Standards da discutere entro il 2022 (G20 in India) o il 2023 (G20 in Indonesia).