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Attività

Formare l’eccellenza

    • Incontro in modalità digitale
    • 8 Giugno 2021

          La formazione delle eccellenze è uno degli obiettivi cardine che Aspen Institute si prefigge di raggiungere, ponendosi come uno dei fulcri strategici per l’attuazione di un progetto di rinascita e ripresa del Paese. L’Italia risulta, ancora oggi, un Paese ad economia avanzata pur avendo, a livello europeo, una minore percentuale di laureati. Si rende, dunque, necessaria una diversa interpretazione delle modalità di formazione per un sano incremento dei laureati individuando e valorizzando i maggiori poli di eccellenza i quali non potranno mai prescindere dai rapporti con le imprese.

          Negli ultimi anni, è in corso una riflessione sul sistema di formazione terziaria, ancora più urgente alla luce dell’esperienza maturata durante la pandemia. Una maggiore attenzione andrebbe indirizzata anche alla formazione post laurea assicurando, per esempio, un’adeguata offerta di dottorato industriale.

          Accanto all’Università, un ruolo sempre più di rilievo sarà progressivamente rivestito dalle academy aziendali e dai centri di formazione professionali. Con lo sviluppo della didattica da remoto, i grandi players del mondo digitale potrebbero sentirsi incentivati ad introdurre un’offerta educativa sulle proprie piattaforme online. Riflettendo, dunque, sulla pluralità dei soggetti coinvolti nel processo di formazione terziaria, l’Università deve reinventare il proprio ruolo, non limitandosi a fornire mere competenze “sterili”, ma formando veri e propri professionisti in grado di imparare per il resto della vita (life-long learning). Sebbene venga spesso richiesto alle università di favorire lo sviluppo delle soft skills, è pacifico che esse emergano con la crescita professionale e con l’esperienza. Pertanto, favorendo esperienze di tirocinio all’interno della cornice universitaria si supererebbe il divario tra formazione teorica e conoscenze pratiche così da soddisfare, almeno in parte e in via preventiva, tale esigenza del mercato del lavoro.

          L’esperienza vissuta durante la pandemia ha evidenziato alcuni benefici dell’utilizzo del digitale e suggerisce, dunque, elementi per aiutare a rinnovare il ruolo dell’Università. Si dovrà ricercare un equilibrio tra una didattica digitale, con collegamenti da remoto, e la valorizzazione della presenza e della esperienza così da mantenere il contatto umano tra docenti e discenti. Inoltre, sarà altresì fondamentale preservare i tratti caratterizzanti della formazione terziaria, tra cui la multidisciplinarietà anche nei settori STEM, talché l’Italia possa differenziarsi anche sul piano internazionale. Su questo fronte, indubbiamente i centri di formazione d’eccellenza del Paese potrebbero trarre beneficio sfruttando l’offerta formativa online per attrarre docenti qualificati e studenti dal resto del mondo. Nella formazione delle eccellenze non si potrà prescindere dal fornire anche adeguato sostegno psicologico. In questo senso, si auspica che il sistema educativo fornisca un appropriato supporto psicologico volto ad una formazione completa dell’individuo.

          Tuttavia, senza un adeguato rinnovamento della formazione terziaria non si potrà arrestare il fenomeno, in continuo aumento, della perdita di capitale umano. Conseguenza anche dell’elevata mobilità studentesca che spinge oggi troppi giovani a spostarsi all’estero alla ricerca di centri di eccellenza. Occorre, pertanto, ridisegnare il contesto nazionale in modo tale da fornire una formazione che possa essere alla pari degli standard internazionali.

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