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Attività

Un Patto Energetico per l’Italia

    Aspenia 32
    • Roma
    • 21 Marzo 2006

          Il dibattito ha toccato temi di rilevanza strategica per il Paese tra i quali il delicato nodo dell’approvvigionamento del costo e della distribuzione dell’energia. Un’efficace politica energetica deve saper coniugare con successo sicurezza ed efficienza, all’interno di un patto nazionale che coinvolga la politica e le imprese. È stata sottolineata la necessità di modificare il mix energetico, attualmente a prevalenza gas, attraverso il carbone pulito -grazie alle nuove tecnologie – le energie rinnovabili, il risparmio energetico e riconsiderare anche l’energia nucleare. Una seconda linea di azione è quella di diversificare le fonti anche attraverso la costruzione di infrastrutture – gassificatori, pipelines – che possano tradursi in minori costi per il consumatore. Per realizzare tali infrastrutture importante sarà soprattutto garantire, con una riforma del Titolo V della Costituzione, la continuità e la certezza istituzionale del diritto, unitamente a una maggior responsabilizzazione degli enti locali al fine di coniugare l’interesse nazionale con i poteri delle autonomie locali.In Europa, infine, il modello di riferimento cui tendere dovrebbe essere quello dell’oligopolio, dove grandi gruppi di livello europeo possano confrontarsi sotto il controllo di Autorità che fissino regole omogenee. In particolare si è detto che solo la presenza di “campioni europei” può contrastare la concorrenza di operatori che presentano una forte concentrazione verticale quali, ad esempio, Gazprom e Sonatrach. Per l’attuazione di una strategia europea in questo settore il punto di partenza potrebbe essere il Libro Verde del Ministro dell’economia francese Thierry Breton.

          Strillo: Un Patto Energetico per l’Italia