Vai al contenuto
Attività

Attuare il federalismo fiscale: modalità, tempi, strumenti

    • Roma
    • 10 Dicembre 2008

          Nell’attuale difficile scenario macroeconomico la trasformazione in senso federale dei rapporti finanziari tra lo Stato e gli enti territoriali rappresenta l’occasione ineludibile per migliorare la qualità dell’azione amministrativa, riqualificando nel contempo la spesa pubblica secondo principi di  trasparenza, di efficienza e di  responsabilità.

          Un compiuto e coerente assetto federalista consentirà infatti di ricostruire un rapporto trasparente fra Stato e cittadini in ordine alle decisioni in materia di spesa e di prelievo; favorirà un riassorbimento degli sprechi, obbligando le pubbliche amministrazioni ad adottare standard di efficienza ed economicità verificabili in relazione ai livelli e alla qualità dei servizi pubblici; rafforzerà il principio di responsabilità politica delle amministrazioni territoriali, chiamate a rispondere direttamente agli elettori del corretto uso delle risorse.

          Il percorso di attuazione della riforma non è tuttavia privo di rischi e difficoltà.

          La maggiore autonomia e responsabilità degli enti territoriali non dovrà determinare un aumento della pressione fiscale complessiva. Dovranno invece realizzarsi risparmi di spesa da  utilizzare per una riduzione dei livelli di tassazione dei diversi livelli di governo e per un potenziamento dei servizi pubblici offerti a cittadini e imprese, ove essi appaiano sottodimensionati. Il passaggio dalla spesa storica ai costi standard dovrà essere realizzato gradualmente ma in tempi ragionevoli, definendo meccanismi premiali per le regioni più efficienti e fortemente deterrenti per quelle meno virtuose.
          Occorrerà, inoltre, garantire una simmetria tra l’esercizio di funzioni pubbliche e la dotazione di risorse umane, assicurando la necessaria coerenza tra il riordino e la riallocazione delle funzioni ed il trasferimento del personale, onde evitare inutili e costose duplicazioni. 

          L’attuazione di un nuovo assetto dei rapporti finanziari tra Stato ed enti decentrati postula, infine, un complessivo aggiornamento dell’architettura istituzionale del Paese.

          In questo quadro assume rilievo l’esigenza di meglio definire i criteri di ripartizione delle competenze legislative introdotti dalla riforma del Titolo V della Costituzione realizzata nel 2001, che hanno generato elementi di incertezza su “chi fa cosa” in settori di importanza cruciale per il rilancio competitivo del sistema paese, come nel caso dell’energia e delle infrastrutture.

          L’approvazione del disegno di legge delega dovrebbe, pertanto, saldarsi con una contestuale ripresa del processo di riforma costituzionale, per la quale il progetto elaborato sul finire della scorsa Legislatura potrebbe costituire una base di partenza condivisa. Parallelamente, sarà necessario procedere all’esame del disegno di legge delega in materia di Codice delle Autonomie per individuare le funzioni fondamentali degli enti locali e anche al fine di valutare l’opportunità di semplificare e razionalizzare l’attuale assetto degli enti locali.

          L’armonizzazione dei sistemi contabili e un quadro stabile e condiviso di procedure per il coordinamento della finanza pubblica sono essenziali a rinnovare i meccanismi del Patto di stabilità interno e  favorire, in un quadro di sostenibilità della finanza pubblica, il rilancio degli investimenti infrastrutturali da parte degli enti locali, che sono un pilastro della economia nazionale. Il proseguimento dell’opera di semplificazione normativa e l’adozione di un approccio federalista esteso a tutte le politiche di settore – ivi incluse le politiche del lavoro – dovrebbero completare il disegno riformatore, delineando un insieme organico e coerente di interventi atti a modernizzare l’Amministrazione pubblica nel suo complesso, rafforzando le capacità dei governi, centrali e locali, di garantire in modo uniforme i diritti di cittadinanza.
          Si tratta, evidentemente, di un progetto complesso e ambizioso, la cui realizzazione dovrà essere attentamente monitorata, individuando a tal fine una sede parlamentare di confronto, entro la quale far convergere i contributi di tutte le forze politiche e dei rappresentanti dei diversi livelli di governo.

            Contenuti correlati
          Strillo: Attuare il federalismo fiscale: modalità, tempi, strumenti