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Archivio cronologico

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      • Roma
      • 18 Dicembre 2019
         
         

        Politica ed economia di un “green deal ” in Europa

          La transizione energetica e la lotta ai cambiamenti climatici sono al centro del programma politico dalla Commissione Europea presieduta da Ursula Von der Leyen che ha proposto investimenti nell’ordine di 260 miliardi, una parte consistente dei quali dovrebbe andare alla ricerca. Un programma ambizioso che necessita l’impegno e il coinvolgimento anche del mondo imprenditoriale privato.

        • Milano
        • 2 Dicembre 2019
           
           

          Fintech, banca, impresa per l’open innovation

            Il settore bancario è uno dei più esposti alla rivoluzione digitale. I grandi cambiamenti introdotti dalle nuove tecnologie e l’entrata di attori diversi sul mercato del credito portano gli operatori tradizionali a interrogarsi sul proprio futuro. Il timido processo di innovazione messo in campo ad oggi dalle banche italiane non sembra sufficiente a garantire la loro competitività in uno scenario che vede ulteriormente comprimersi le fonti di ricavo nel breve e medio termine.

          • Roma
          • 28 Novembre 2019
             
             

            Aspen Forum Italia-Francia

              Il quadro europeo che emerge con le nuove istituzioni, e soprattutto la conferma della Commissione Von der Leyen, crea alcune oppurtunità per nuove iniziative anche a livello italo-francese. Vi sono certamente sfide da affrontare e problemi di fondo tuttora irrisolti, da cui si deve comunque partire con spirito pragmatico. Anzitutto, alla luce dei numeri del Parlamento e delle spinte nazionali, le famiglie politiche europee tradizionali dovranno d’ora in poi trovare assetti più complicati, con uno sforzo di creatività e di concretezza.

            • Roma
            • 27 Novembre 2019
               
               

              The US economy and its global impact: internal trends, trade tentions and alliance management

                Il quadro economico globale desta preoccupazione per il rallentamento – parzialmente sincronizzato – che si osserva in varie regioni, e per l’incertezza causata dalle tensioni commerciali: si intrecciano dunque fattori legati al ciclo economico, questioni più strettamente finanziarie (politiche fiscali e monetarie, ammontare del debito), e problemi geopolitici con una forte dimensione tecnologica.

              • Tel Aviv
              • 24 Novembre 2019
                 
                 

                The tech revolution and the future of business

                  L’evolvere della globalizzazione nel corso degli ultimi due decenni e la conseguente interdipendenza tra i paesi, nel commercio come nelle infrastrutture tecnologiche, fanno sì che oggi qualsiasi interruzione delle attività commerciali abbia conseguenze su scala globale. Le ultime tensioni a livello geopolitico indicano che tali interruzioni possono derivare da azioni convenzionali, come per esempio le recenti imposizioni di tariffe bilaterali, o da azioni non convenzionali, come gli attacchi informatici.

                • Roma
                • 20 Novembre 2019
                   
                   

                  La grande convergenza. Innovazione energetica e nuova economia

                    Sarà la convergenza tecnologica ed economica di rete elettrica e gas naturale a caratterizzare la transizione energetica futura e spetterà ad un sistema dei trasporti moderno contribuire a creare un sistema energetico più sostenibile efficiente e circolare. Si andrà verso un cambio del mix energetico: se, infatti, oggi il 46% della produzione elettrica è ricavata da carbone e energia nucleare, per il 2030 si prevede una considerevole crescita delle energie rinnovabili.

                  • Milano
                  • 18 Novembre 2019
                     
                     

                    Gli investimenti esteri in Italia come driver di sviluppo

                      L’Italia ha un grande potenziale per l’attrazione di investimenti ma presenta ancora molti, troppi, fattori che frenano l’arrivo di capitali stranieri. I dati sulla presenza delle multinazionali offrono un quadro di luci e ombre: per quanto riguarda il settore manifatturiero, il più rilevante per la seconda potenza industriale d’Europa, quasi il 20% degli addetti fa capo a multinazionali estere, una quota che sale al 25% nella meccanica, fiore all’occhiello del made in Italy.