Arrivano i primi frutti della collaborazione fra Aspen Institute Italia, il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sul tema dell’innovazione e della circolazione dei cervelli. Le proposte dibattute nella conferenza dei “Talenti italiani all’estero” dello scorso 16 aprile e nel successivo incontro che ha portato alla Farnesina gli scienziati italiani nel mondo si sono trasformate in report dettagliati sui temi chiavi della ricerca in Italia e nella nascita di una piattaforma digitale che punta ad agevolare lo scambio di idee e le informazioni fra ricercatori. Mario Raviglione, membro della comunità Aspen e uno dei quattro scienziati della task force chiamata coordinare il progetto, spiega come è nata l’iniziativa e quali sono le sue implicazioni per la ricerca in Italia.
Avete presentato la piattaforma digitale Innovitalia. Come è nato e come funziona questo progetto?
È un progetto frutto del lavoro avviato con il convegno “Gli scienziati italiani nel mondo e la crescita del Paese”, organizzato lo scorso 17 aprile al Ministero degli Esteri, e con la conferenza dei “Talenti italiani all’estero” di Aspen (16 aprile). La piattaforma Innovitalia, in particolare, è il risultato dell’impegno di uno dei quattro gruppi di lavoro creati in quell’occasione. Gli altri tre gruppi si sono preoccupati di presentare alla Farnesina e agli altri dicasteri interessati report su argomenti considerati chiave per la ricerca italiana come la concessione di visti ai talenti stranieri, gli aspetti normativi del sistema universitario e della ricerca, il miglioramento della relazione fra ricerca e industria.
Quale contributo può dare Innovitalia alla ricerca nel nostro Paese?
La piattaforma nasce allo scopo di favorire connessioni facili non solo fra gli italiani all’estero, ma anche fra gli scienziati italiani nel mondo e coloro che lavorano in Italia, stimolando l’integrazione fra ricercatori e offrendo nuove opportunità professionali. Qualcuno l’ha definito una sorta di “super facebook” della ricerca: è un sistema che permette di avere discussioni e di organizzare sottoreti di scienziati collegati fra loro e interessati a temi specifici. Il tutto consentendo una sorta di censimento delle energie in campo, visto che con questa piattaforma si potranno contattare persone che prima non erano incluse in altri network.
Quando sarà attiva la piattaforma e quali sono i suoi obiettivi?
La piattaforma è già attiva e al momento sono già presenti diversi gruppi di discussione. È uno strumento aperto, a disposizione di chi ha voglia di partecipare e di avanzare le proprie proposte. Credo per questo che l’obiettivo più importante sia la sostenibilità di questo progetto nel tempo: si tratta di una rete che, per dare frutti, non deve essere abbandonata. Saranno necessari regolari follow up sul lavoro della piattaforma perché questa dia in futuro risultati concreti.
In che misura l’intenso lavoro del gruppo “Talenti italiani all’estero” di Aspen ha contribuito a questa esperienza innovativa e di grande impatto?
Il Ministero ha dimostrato grande impegno e determinazione, ma non bisogna dimenticare la naturale influenza che la comunità dei “Talenti italiani all’estero” di Aspen Institute ha avuto in questo progetto. I tre anni di esperienza della rete Aspen hanno sicuramente influito positivamente sul dibattito all’interno dei gruppi di lavoro. Ma, soprattutto, hanno dato grande una motivazione a chi si è trovato a lavorare nei gruppi, stimolando le idee di tutti noi.
a cura di Giovanni Vegezzi