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Attività

La Rule of Law nell’Unione Europea e nei suoi stati membri

    Incontro con Giuliano Amato
    • Roma
    • 28 Novembre 2017

          Crisi della finanza, crisi economica, crisi dei tradizionali circuiti democratici, “crisi dell’Europa”: questi sono i fenomeni oggi in atto, in un’epoca in cui la crisi economica incoraggia populismo e razzismo. Si rischia di mettere in crisi il rispetto della Rule of Law all’interno dell’Unione Europea, pur essendo lo stato di diritto uno dei principi fondanti della UE.

          Pur non essendovi nei Trattati una definizione espressa di tale principio, l’articolo 2 del Trattato sull’UE recita che l’Unione Europea si fonda sul rispetto della democrazia, dell’uguaglianza, dei diritti, delle libertà della Rule of Law, così come viene richiamata tra i valori fondanti nel Trattato di Lisbona. Poi, attraverso l’azione della Corte di giustizia europea, la Rule of Law è entrata e si è consolidata nell’ordinamento europeo. In una comunità governata dalla Rule of Law, gli atti di chi incarna il potere non possono essere sottratti al sindacato. Nel tempo, la Corte di Giustizia ha dimostrato come si tratti di un concetto ampio ed elastico, che gradualmente diviene un ombrello sotto il quale ricade un numero crescente di esigenze che vengono fatte valere all’interno dell’Unione e nei confronti dei Paesi che ne vogliono entrare a far parte.

          Proprio nei confronti di questi Paesi candidati, la Rule of Law ha messo a fuoco quegli aspetti che più contrastavano – nei regimi comunisti da cui questi Paesi provenivano – con lo Stato di diritto, quali l’inesistenza di un potere giudiziario indipendente e l’assenza di meccanismi per prevenire e controllare la corruzione nella pubblica amministrazione.

          Ad ogni modo, inaspettatamente, oggi, il tema del rispetto della Rule of Law – inteso come separatezza e indipendenza del potere giudiziario, a garanzia di diritti e libertà del cittadino – si sta ponendo con forza in diversi paesi dell’Unione di nuova adesione sebbene con tradizioni forti come ad esempio in Ungheria e Polonia. Si pone soprattutto in opposizione a tentativi di manipolazione del sistema giudiziario e dei meccanismi di garanzia dell’indipendenza del potere giudiziario. A fronte di questi attacchi, gli strumenti di reazione delle istituzioni europee sono complessi e non sempre efficaci. Basti pensare alle difficoltà di attivare una procedura ai sensi dell’art. 7 TUE. Proprio in quest’ottica, per garantire il rispetto della Rule of Law nell’Unione europea, le istituzioni europee stanno ricorrendo di frequente all’utilizzo degli strumenti di soft law. Nel caso della Polonia la Commissione ha espresso, in una raccomandazione sullo Stato di diritto indirizzata alle autorità polacche, le proprie preoccupazioni sulla riforma del sistema giudiziario al fine di avviare un dialogo costruttivo con il governo. Si tratta, senza dubbio, di una delle grandi sfide di oggi: tutelare e proteggere quella perdurante capacità di coesione di popoli e Stati diversi che hanno vissuto creando nel tempo le premesse di un’intesa su fondamentali principi ritenuti comuni, e che ora, a causa delle tensioni degli ultimi anni, cominciano a divaricarsi.

          Non c’è sufficiente preparazione per affrontare questa nuova realtà: di certo non si deve dimenticare che, grazie al progresso della Rule of Law, l’Unione europea è stata costruita come una comunità di valori e non solo come una comunità economica. Il processo è ancora in atto e non è pienamente compiuto, in quanto non tutti i valori sono condivisi da tutti i Paesi allo stesso modo. L’Europa si è preoccupata molto di organizzare l’integrazione economica, meno di organizzare l’integrazione culturale.

          In uno scenario così complesso il tema del rispetto della Rule of Law è centrale per la sicurezza dei diritti, per l’identità europea e, in ultima analisi, anche per la credibilità dell’Unione. Così come centrali sono la fiducia nel patrimonio comune costruito negli anni e la capacità di contrastare chi questo patrimonio vorrebbe distruggere. In prospettiva, e pensando al futuro, è proprio sul terreno della Rule of Law e del rispetto dei valori che ne sono alla base, nel confronto fra identità e diversità, difesa dei confini culturali e inclusione, che i Paesi europei si giocano la coesione tra i popoli e la permanenza in futuro nella civiltà, frutto di una storia di secoli.

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