I dazi decisi dall’amministrazione Trump impongono alle imprese italiane ed europee una nuova realtà economica in una fase storica molto complessa. La crisi dell’ordine mondiale sta generando cambiamenti epocali che mutano il quadro della globalizzazione costruito a partire dal 1994. È impossibile ignorare come questo processo abbia avviato nelle economie occidentali, in maniera estremamente rapida, una profonda deindustrializzazione verso Paesi dove le materie prime e la manodopera avevano un minor costo. Così l’Occidente si è trovato a importare, insieme alle merci, povertà e squilibri sociali. La crisi del 2008 originata dai subprime strumenti pensati per aiutare la working class americana compensando con la finanza ciò che si era perso con la manifattura è stata frutto di questi fenomeni.
Un’altra questione importante in cui inquadrare questa nuova era delle relazioni commerciali è quella dell’autonomia strategica. La strategia del minor prezzo possibile è stata sostituita da quella del minor rischio: sia Cina sia Stati Uniti hanno come priorità l’industria come elemento di sicurezza e fattore abilitante della forza economica. Si tratta di una consapevolezza che anche l’Europa deve maturare a pieno.
In questa fase delicata, l’UE – cui è demandata la competenza sulla politica commerciale – è chiamata ad affrontare la questione con concretezza e lucidità. Gli Stati Uniti rimangono un fondamentale alleato geopolitico, industriale e commerciale: sono il primo mercato di export per l’Europa e il secondo per l’Italia dopo la Germania.
Nel creare un nuovo equilibrio economico e commerciale l’Europa deve, quindi, rimanere unita, riflettendo al contempo seriamente sulla necessità di un cambio di sistema. Il modello di iper-regolazione che ha caratterizzato il funzionamento del mercato comunitario deve essere rapidamente sostituito da nuove misure che puntino a creare una maggior competitività delle economie e delle imprese. In un quadro così complesso questa sembra l’unica soluzione possibile per affrontare al meglio le incertezze dettate dai cambiamenti in corso.