Il gioco online è divertimento, certo. Ma può aiutare anche a sviluppare abilità che si rivelano utili nell’apprendimento a distanza. Riccardo Zacconi, imprenditore e ideatore del popolarissimo videogioco Candy Crush, con un passato nella consulenza aziendale, analizza le sfide e le opportunità offerte dalla tecnologia durante l’epidemia di coronavirus
Lezioni online: i ragazzi sono pronti?
I ragazzi, anche grazie alle loro esperienze su videogiochi, hanno familiarità con le tecnologie e con alcune pratiche che possono rivelarsi utili nell’apprendimento a distanza. Una tendenza in atto nel mondo dei giochi online, ad esempio, è quella di interagire con altri giocatori e avere atteggiamenti cooperativi. Un altro aspetto interessante che può essere applicato all’apprendimento è l’adattamento dei livelli di difficoltà e l’alternanza fra livelli più facili e più difficili che stimolano l’attenzione evitando la noia. Insomma, sono convinto che il sistema formativo possa utilizzare strategie e tecnologie prese in prestito dal mondo del gioco, ad iniziare dalla risoluzione di problemi in modo interattivo e cooperativo.
E come affronta la scuola questo cambiamento?
Il digitale può offrire molti strumenti per l’apprendimento: permette di avere contenuti di qualità elevata accessibili a tutti e allo stesso tempo può offrire dei feedback personalizzati al singolo alunno. La scuola però deve prepararsi a questa rivoluzione. Il nostro sistema educativo è nato con le necessità di un’economia industriale che aveva bisogno di lavoratori formati per seguire le regole e applicare processi ben definiti. Oggi non abbiamo più a disposizione percorsi predefiniti e chiediamo alle persone di trovare soluzioni innovative e adattarsi velocemente ai cambiamenti del mercato del lavoro.
Se è vero che il 65% dei lavori del futuro oggi non esiste, dobbiamo cambiare paradigma e creare, anche grazie alla tecnologia, un sistema educativo in cui i ragazzi non siano passivi, ma sviluppino capacità di pensare criticamente, lavorare in gruppo e risolvere problemi. Molti di loro familiarizzano con queste strategie quando giocano ai loro videogame preferiti.
Cosa resterà dello smart-working dopo l’emergenza?
Esistono settori come quello tecnologico dove telelavoro e conferenze a distanza sono da tempo la norma. Ma in moltissimi Paesi, e in quasi tutti gli altri settori, la presenza in ufficio è ancora considerata irrinunciabile. Dobbiamo notare che la necessità di telelavorare in queste settimane non pone solo un problema organizzativo. Esistono ancora questioni non affrontate adeguatamente, come quella della sicurezza dei sistemi aziendali per il telelavoro. In un mondo che ancora non aveva investito molto sullo smart working c’è, insomma un grande potenziale di crescita e qualche rischio da affrontare. Credo però che questa emergenza, nel forzare la mano ad aziende e lavoratori, potrà rappresentare un cambio di paradigma con conseguenze durature per il futuro.
Quali settori usciranno rafforzati da questa crisi?
C’è una tendenza interessante che interessa i negozi e le piccole aziende capaci di offrire qualità molto elevata sia nella rete fisica, sia con le consegne a domicilio prenotate online. E, del resto, il successo del delivery nella ristorazione indica che la tecnologia può essere un fattore importante, se accompagnata a qualità e prossimità. Per capire l’impatto dell’attuale situazione servirebbe tuttavia un’analisi molto dettagliata che adesso è prematura. In generale possiamo vedere settori come il turismo che soffrono molto e altri, come l’e-commerce, che stanno ricevendo la spinta per crescere ulteriormente. Non dobbiamo dimenticare però che questa è una crisi profonda che ci coinvolge tutti: per uscirne dobbiamo remare tutti insieme.
Co-fondatore di King.com, Riccardo Zacconi è Chairman della società da luglio 2019, dopo averla guidata come Chief Executive Officer dal 2003. Riccardo dopo una laurea in economia alla LUISS di Roma ha maturato oltre 25 anni di esperienza nei campi della pianificazione strategica, della consulenza e dell’e-commerce.