Biologia, neuroscienze e varie discipline mediche hanno registrato, a maggio, il maggior numero di pubblicazioni di laboratori italiani, con 31 articoli che hanno coinvolto 74 centri di ricerca.
Il monitoraggio delle principali riviste scientifiche internazionali (Science, Nature, PNAS-Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, National Science Review e Scientific Reports nella top 5 per impatto scientifico secondo SCImago Journal Rank) ha fatto registrare 5 studi dedicati alla biologia pubblicati su Science, Scientific Reports e PNAS e realizzati con il contributo delle Università di Siena, Firenze, Milano, Padova, Perugia, Roma, Napoli – Federico II, Calabria, Basilicata, oltre che della SISSA di Trieste, di alcune sedi del CNR e dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.
Sono 4, invece, gli articoli dedicati alle neuroscienze, pubblicati su Scientific Reports e realizzati con il contributo delle Università di Cagliari, Pisa, Firenze, Palermo, oltre che di varie sedi del CNR e dell’Istituto Italiano di Tecnologia. Per le altre discipline mediche (dall’oncologia alla cardiologia, passando per la data science applicata alla diagnostica) sono stati pubblicati 13 studi su Scientific Reports, Science e PNAS. I laboratori coinvolti sono quelli delle Università di Roma (Sapienza, Tor Vergata e Università Cattolica), Milano, Modena e Reggio Emilia, Bari, Napoli – Federico II, oltre che dell’Istituto Italiano di Tecnologia e del CNR.
Di Data Science in ambito sanitario si occupa anche Francesca Dominici, Professor of Biostatistics presso il Dipartimento di Sanità Pubblica di Harvard e Co-Director della Data Science Initiative dell’università americana. Intervistata dal sito di Aspen, Dominici spiega come la scienza dei dati possa portare a notevoli benefici (sanitari ed economici) nell’ambito della salute pubblica.
ARTICOLI MONITORATI: 31
CENTRI DI RICERCA ITALIANI COINVOLTI: 74