Oncologia, neuroscienze e biologia sono state le discipline che hanno interessato, a febbraio, il maggior numero di pubblicazioni di ricercatori e laboratori italiani. Il monitoraggio delle principali riviste scientifiche internazionali (Science, Nature, PNAS-Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, National Science Review e Scientific Reports nella top 5 per impatto scientifico secondo SCImago Journal Rank) ha riscontrato 12 studi che hanno coinvolto 40 centri di ricerca.
Per le neuroscienze sono due gli articoli pubblicati su Science, con il contributo dell’Istituto Neurologico C. Besta e dell’Università di Pisa. Su Nature invece uno studio realizzato grazie al Tactile Perception and Learning Laboratory, International School for Advanced Studies (SISSA) di Trieste.
Per l’oncologia quattro pubblicazioni: tre su Science, con il contributo dell’Università Vita-Salute San Raffaele, dell’Università di Padova, dell’IRCCS San Martino di Genova e del Dipartimento di Onco-ematologia dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza; l’articolo su PNAS, invece, coinvolge l’IRCCS Regina Elena di Roma, l’Istituto Superiore di Sanità e l’Università Cattolica, sempre nella capitale.
Per la biologia i due articoli pubblicati da PNAS sono stati realizzati dall’Università di Sassari e di Roma-La Sapienza, in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, oltre che dal MUSE, Museo delle Scienze di Trento.
Spazio anche all’astrofisca, con alcune scoperte del progetto internazionale Einstein@Home cui hanno collaborato numerosi sezioni italiane dell’Istituto Nazionale di Fisica Nuclare, insieme all’Agenzia Spaziale Italiana e ai dipartimenti di fisica e astronomia delle Università di Trieste, Padova, Bari, Perugia, oltre che dell’Università Telematica Pegaso. Per l’archeologia, infine, un articolo di PNAS del sito italiano di Poggetti Vecchi ha coinvolto la Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo, l’Università di Firenze, quella di Trento e il CNR di Firenze.
ARTICOLI MONITORATI: 12
CENTRI DI RICERCA ITALIANI COINVOLTI: 40