In ricordo di una “superstar della cultura” – C’è chi lo ricorda come una “superstar globale della letteratura” (New York Times, 19 febbraio – Umberto Eco, 84, Best-Selling Academic Who Navigated Two Worlds, Dies*), chi come “uno dei più grandi studiosi e scrittori del nostro tempo” (Wall Street Journal, 20 febbraio – Umberto Eco, Author of ‘The Name of the Rose,’ Dead at 84*;
The Times, 21 febbraio – Italy salutes Umberto Eco, the man who knew everything*), chi ancora come “un uomo di straordinario talento ed esuberanza” (Financial Times, 20 febbraio – Umberto Eco, academic, novelist and journalist, 1932-2016*) o piuttosto come un “titano della letteratura” (El Pais, 21 febbraio – Umberto Eco, Funes el memorioso), un “monumento della cultura contemporanea (L’Orient le Jour, 20 febbraio – Umberto Eco, un monument de la culture contemporaine, est mort), un uomo che “ha creduto nella forza vitale della cultura” (Liberation, 21 febbraio – Ecce Eco*)
Nel commemorare Umberto Eco, per altre testate basta semplicemente citare il “Il Nome della Rosa” (Washington Post, 20 febbraio – Umberto Eco, best-selling author of ‘The Name of the Rose,’ dies at 84; Bloomberg, 20 febbraio – Umberto Eco, Author of `The Name of the Rose,’ Dies at 84; Reuters, 21 febbraio – Umberto Eco, Italian author of ‘The Name of the Rose,’ dies at 84), il “romanzo medievale più intelligente del mondo” (Die Welt, 20 febbraio – Er glabubte noch an das Gute in Mönchen), un bestseller “inatteso” e “stupefacente” (Le Monde, 20 febbraio – Le succès inattendu du « Nom de la rose », le chef-d’œuvre d’Umberto Eco*) che ha trasformato un semisconosciuto professore in uno scrittore di fama mondiale (El Mundo, 20 febbraio – Umberto Eco, el profesor vuelto novelista). La stampa estera si concentra anche sulle altre opere di Eco: Le Nouvel Observateur parla de “Il Cimitero di Praga”, “opera di acceso dibattito” (10 febbraio – L’affaire Umberto Eco), mentre L’Orient Le Jour tratta dell’ultima libro, “Pape Satàn Aleppe”, che sarà pubblicato postumo (23 febbraio – Le dernier livre d’Umberto Eco sort vendredi).
La notizia della scomparsa del “grande umanista” (Sueddeutsche Zeitung, 21 febbraio – «Großer Humanist» – Trauer um Umberto Eco) ha avuto grande risalto anche in Germania, Paese a cui lo scrittore era legato da vincoli personali, come ricorda Die Welt che parla della famiglia e della moglie tedesca dello scrittore (Die Welt, 21 febbraio – Warum eine Doktorarbeit wie “Derrick” sein sollte); Sueddeutsche Zeitung racconta invece un aneddoto sulla pubblicazione de “Il Nome della Rosa”, che fu rifiutato dalla casa editrice tedesca Suhrkamp, senza nemmeno leggere il manoscritto (21 febbraio – Suhrkamp: «Name der Rose» wurde für 15000 Mark angeboten).
Personaggi italiani – Oltre alla scomparsa di Umberto Eco, sulle pagine dei quotidiani internazionali c’è spazio anche per il ricordo di Renato Bialetti, l’imprenditore, spiega il New York Times, che ha “messo la moka in ogni cucina italiana” (21 febbraio – Renato Bialetti, the Mr. Coffee of Italy, Dies at 93); un obituary apparso anche su The Times (18 febbraio – King of the moka pot gets one last roasting*).
I giornali stranieri si concentrano tuttavia anche su altri personaggi italiani: El Pais celebra i 60 anni di attività musicale di Ennio Morricone (22 febbraio – Feliz aniversario, maestro Morricone), mentre la stampa tedesca parla dell’Orso d’oro vinto al Festival internazionale del cinema di Berlino dal regista Gianfranco Rosi con il film “Fuocoammare”, dedicato al dramma dei migranti a Lampedusa (il 20 e 21 febbraio su Die Welt – Goldener Bär fü Lampedusa-Doku; Die Zeit – Lampedusa-Drama “Fuocoammare” gewinnt Goldenen Bären e Handelsbaltt – Regisseur Gianfranco Rosi widmet Goldenen Bären den Bewohnern von Lampedusa).
Per il business, invece, Financial Times, pubblica un lungo profilo del giovane imprenditore milanese Brian Pallas, fondatore di Opportunity Network, start up che “aiuta le aziende a cercare l’opportunità giusta semplicemente attraverso uno smartphone” (21 febbraio – Opportunity Network helps family businesses find the right deals*)
Moda & stile – Complici le nuove collezioni che vengono presentate sulle passerelle milanesi, questa settimana la stampa estera si occupa con particolare attenzione di moda e di stile. Se New York Times racconta il rinnovamento del Made in Italy, spiegando che il calendario della kermesse milanese ė “una costellazione di stelle emergenti” (24 febbraio – Italy’s Next Generation Takes Hold), altre testate si concentrano su risultati del “più importante marchio del lusso del gruppo Kering”, l’italiano Gucci (il 19 febbraio su Reuters – Gucci gives sneak preview of life after turnaround e Financial Times – Gucci revival helps luxury goods group Kering*)
Il quotidiano economico spagnolo Expansion si occupa invece di Versace in occasione dell'”ambizioso piano di espansione internazionale del gruppo” che “include Madrid” (19 febbraio – Cómo Donatella Versace ha sostenido su imperio). Wall Street Journal, poi, racconta la storia della moda italiana attraverso la mostra ‘Bellissima: Italy and High Fashion 1945-1968’ appena inaugurata in Florida (23 febbraio – ‘Bellissima: Italy and High Fashion 1945-1968’ Review*).
Oltre alla moda i quotidiani internazionali puntano sul Made In Italy nell’automotive: ė il caso di Maserati che presenta il suo “primo fuoristrada in 100 anni” (il 22 febbraio su Bloomberg, – Maserati Chases SUV Sales Boom With Long-Awaited Levante, El Mundo – Maserati presenta el Levante, su primer todocamino en 100 años de historia ed Expansion, 22 febbraio – Maserati presenta el Levante, el primer todocamino de la marca), ma anche di Lamborghini che ha nominato il suo nuovo presidente e amministratore delegato, Stefano Domenicali (El Mundo, 23 febbraio – El ex jefe de Ferrari será el consejero delegado de Lamborghini).
Enogastronoma – La pasta, il vino e le ricette della cucina italiana conquistano ancora una volta spazio sui quotidiani internazionali. Financial Times parla della possibilità di fare un tour in Toscana, imparando i segreti per cucinare la pasta (19 febbraio – ‘Pasta carries stories’*), mentre Wall Street Journal rimane nella regione per spiegare che – se l’immagine del Chianti Classico è un po’ appannata – questo vino merita sicuramente “uno sguardo più attento” (22 febbraio – Can Chianti Shed Its Dusty, Banal Image?). Di vini parla anche Bloomberg, che parte alla scoperta delle produzioni del Sud Italia, capaci di “rivoluzionare” il panorama italiano del settore (19 febbraio – White Wines From Southern Italy Are Leading a Revolution)
E se New York Times consiglia di degustare la cucina pugliese a Brooklyn (18 febbraio – Review: Trullo d’Oro Transports to Southern Italy*), El Pais parla del nuovo programma dell’Istituto italiano di cultura a Madrid, in un articolo che parte proprio dagli stereotipi culinari per mostrare “l’altra faccia dell’Italia” fatta di scienza, cultura e innovazione (18 febbraio – Italia no es solo pizza y ‘dolce vita’).
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