Italia, un voto per il futuro – Parte il conto alla rovescia per le elezioni italiane e la stampa estera moltiplica l’attenzione sulla campagna elettorale e sui possibili scenari del post-voto. Diverse testate realizzano per i propri elettori una specie di guida alle politiche 2013, spiegando nei dettagli regole e retroscena dello scenario politico italiano, oltre a sottolineare la rilevanza dell’appuntamento per gli equilibri europei (dal 18 al 22 febbraio su New York Times – Italy Votes on Its Future; El Pais – Las claves de las elecciones italianas; Wall Street Journal – Plastered, Rome Is Ready for the Elections;Wall Street Journal – Italy Vote Nears, Spurring Noise and a Tinge of Panic; Frankfurter Allgemeine Zeitung – Mondo aperto; Sueddeutsche Zeitung – Italiens wichtigste Wahl). Certo il rischio che il voto, con la crescita dei movimenti di protesta come quello di Beppe Grillo, non produca un esito chiaro merita analisi e commenti dei quotidiani internazionali (il 21 e 22 febbraio su Financial Times – Italy risks voting for more instability; The Economist – When cynics rule; New York Times – The Rise of a Protest Movement Shows the Depth of Italy’s Disillusionment), ma sulle diverse testate c’è spazio anche per le sfide cui si troverà di fronte il nuovo governo, in particolare quelle dell’economia. (Bloomberg Businessweek, 18 febbraio – A Look at the Italian Election: Who Can Save Italy?; Time, 22 febbraio – Impossible Italy*; ). E alla peculiare situazione economica del paese dedica un articolo anche Bloomberg Businessweek, spiegando come a differenza di altri paesi europei, in Italia le strutture sociali tradizionali della società siano riuscite a fare da “cuscinetto” alla crisi (21 febbraio – Italian traditions provide buffers to the crisis).
Vola l’industria del lusso – Il voto imminente non nasconde però uno dei tradizionali argomenti trattati dai corrispondenti esteri in Italia: le performance dei marchi del lusso che, ancora una volta, rappresentano il buon andamento del made in Italy sui mercati internazionali. Prada in particolare è riuscita grazie all’apertura di nuovi negozi, ad aumentare le proprie vendite di quasi il 30%, dato che merita l’attenzione di diversi quotidiani (Il 19 e 20 febbraio su Financial Times – Prada sales up 29 per cent in a year; Wall Street Journal – New Stores Boost Prada Sales *; Le Figaro – Prada : hausse de 29 % du chiffre d’affaires annuel; Les Echos – Prada voit ses ventes bondir de 29 %). Ma i riflettori si accendono anche su un altro marchio celebre dell’industria italiana di alta gamma: Ferrari. La casa del Cavallino rampante ha messo, infatti, a segno vendite record in tutto il mondo iniziando dal promettente mercato cinese, come spiegano China Daily (21 febbraio – Ferrari enjoys record year, boosted by China business) e il tedesco Handelsblatt (18 febbraio – Nur Italiener kaufen keine Ferraris mehr)
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