L’appeal del lusso italiano – Immobili, automobili e vestiti. I classici status symbol del lusso vengono associati spesso all’Italia e alle sue aziende. A ricordarlo, questa settimana, sono diversi articoli della stampa estera: il Financial Times (15 novembre – Italy’s luxury property sector proves beacon of hope in recession*) spiega come sul real estate italiano si senta l’effetto di una “primavera araba” degli investimenti, con i fondi del ricco Medio Oriente che guardano ad hotel e immobili di lusso.
Su nuove rotte, racconta invece il New York Times, si muove la moda maschile, iniziando da marchi del made in Italy come Ferragamo e Zegna (20 novembre – In Asia, Men’s Wear Roars to Life ): se infatti la Cina sta moderando il proprio vorace appetito per l’alta gamma, il nuovo “ruggito” per della moda uomo si trova nel Sud Est asiatico, regione dove la spesa pro-capite per il lusso continuerà a crescere, quest’anno, a doppia cifra.
Proprio sulla Cina si concentra, al contrario, Maserati che vuole aumentare i propri servizi post-vendita per far crescere il giro d’affari (Wall Street Journal, 18 novembre – Maserati Mulls Aftersales Upgrade in China); contemporaneamente Ferrari, casa madre del Tridente, sta lanciando il proprio graduate program per attrarre a Maranello, talenti da tutto il mondo (O Globo, 18 novembre – Ferrari contrata jovens recém-formados para trabalhar na Itália); un piano, spiega El Pais, che si accompagna al “mastodontico investimento” in tecnologia che la casa del Cavallino ha realizzato per tornare a vincere in Formula 1 (17 novembre – La “titánica” reconstrucción de Ferrari).
Il business tra internazionalizzazione e tradizione – Non c’è però solo il lusso nell’Italia del business che appare sui giornali stranieri: alla Cina guarda infatti anche Fiat con un nuovo modello, pensato e costruito nel paese: la Ottimo (Wall Street Journal, 20 novembre – Fiat To Build Second Model in China). Un altro gruppo italiano, Parmalat, punta invece all’Australia, dove le indiscrezioni del Wall Street Journal, parlano di una possibile offerta per l’industria agroalimentare Havey Fresh (18 novembre – Italy’s Parmalat in Talks to Acquire Australia’s Harvey Fresh).
L’internazionalizzazione e l’export, del resto, non spingono solo i grandi gruppi, ma possono ridare nuova vita anche a piccole aziende di grande tradizione: è il caso della Fonderia Pontificia Marinelli – secondo Bloomberg, “la più antica impresa familiare italiana” – che ha puntato con successo sulle esportazioni (18 novembre – Oldest Italy Bell Maker Avoids Death Knell via Exports: Economy).
Un panorama su passato, presente e futuro del business in Italia è offerto, invece, da Domenico Siniscalco che, in un colloquio con il Financial Times, racconta la propria esperienza, appena conclusa, al vertice di Assogestioni (17 novembre – The Italian fund body, its boss, his other job, and a resignation*). A un altro personaggio italiano, infine, Sueddetsche Zeitung dedica il premio di “manager dell’anno” si tratta dell’amministratore delegato di UniCredit Federico Ghizzoni, alla guida della “più europea di tutte le banche” (21 novembre – Mit leisen Tönen an die Spitze)
Roma, Toscana e Sicilia: cinema e turismo – L’Italia della cultura – e del cinema in particolare – è rappresentata questa settimana da Roma: sulle pagine della stampa estera non si parla solo della Festival del Cinema in corso nella Capitale (Bloomberg, 16 novembre – Italian film about truck driver wins in Rome fest), ma anche di come la città sia descritta nel film “La grande bellezza” di Tony Servillo, regista che il sito americano The Daily Beast non esista a definire il “nuovo Fellini” (New York Times, 15 novembre – The Glory of Rome, the Sweetness of Life; The Daily Beast , 18 novembre – The New Fellini: Paolo Sorrentino’s ‘The Great Beauty’).
Non mancano, come sempre, le segnalazioni turistiche, concentrate questa settimana in Toscana:
il New York Times passa 36 ore nel Chianti (17 novembre – 36 Hours in Chianti, Italy), mentre El Pais propone un racconto della vita in Maremma (15 novembre – La ‘vita’ en la Maremma), zona in cui il tedesco Die Zeit rende omaggio alla cucina de il ristorante Il Pellicano (20 novembre – Essen wie Gott in Italien). Fra Trapani e Agrigento, infine, soggiorna Die Welt, visitando un angolo della Sicilia che “a volte è come nei film”. (21 novembre – Siziliens Westen – manchmal ist es wie im Film).
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