Il gruppo tailandese Central Group si fa largo nella grande distribuzione europea, con acquisizioni di prestigio come La Rinascente, KaDeWe in Germania e Illum in Danimarca. Alla guida della principale società operativa del gruppo, Central Retail, c’é Nicolò Galante, manager che sta scommettendo molto su online e multicanalità, ma non esclude in futuro un rafforzamento nella rete fisica, partendo dall’Italia.
Europa e Sudest Asiatico, quali strategie?
La nostra strategia è cercare di concentrare gli sforzi e sviluppare al meglio i mercati in cui siamo presenti, vale a dire la Thailandia, dove il gruppo è nato settant’anni fa, il Vietnam dove abbiamo investito molto, l’Europa dove siamo arrivati più di recente con le acquisizioni di La Rinascente in Italia, KaDeWe in Germania e Illum in Danimarca.
L’esperienza mi porta a dire che fra Sudest asiatico ed Europa le sfide per un gruppo di distribuzione come il nostro sono molto simili. La prima è legata all’innovazione tecnologica che sta rivoluzionando il mercato, rendendo la clientela sempre più informata e consapevole nelle proprie scelte di acquisto. La seconda riguarda il moltiplicarsi della concorrenza, con l’affermarsi sul mercato di gruppi dell’e-commerce di grandi dimensioni e di facile accesso ai capitali.
Ma esistono anche differenze che riguardano principalmente la velocità dei cambiamenti in atto. Thailandia e Vietnam hanno sperimentato la rivoluzione digitale con qualche ritardo rispetto all’Europa, ma presto hanno recuperato in velocità. Infine, le sinergie fra Europa e Sudest asiatico riguardano soprattutto i soft skills. Nel nostro caso si tratta delle competenze necessarie per disegnare i nuovi modelli di servizio multicanale. Da questo punto di vista è fondamentale una sincronizzazione fra le diverse organizzazioni aziendali che porti ad un approccio organizzativo condiviso: l’e-commerce per La Rinascente lo stiamo costruendo con competenze sviluppate in Thailandia, mentre l’Italia ci insegna moltissimo nei servizi per i turisti che stanno crescendo anche nel Sudest asiatico.
Come cambierà il vostro gruppo con la multicanalità?
Oggi i clienti non distinguono fra digitale e fisico: distinguono solo una buona da na cattiva esperienza. Si tratta di un aspetto decisivo perché, per ora, né i gruppi tradizionali, né i leader dell’e-commerce sono in grado di offrire una vera buona esperienza multicanale. Non è un caso che, mentre i gruppi tradizionali puntano sull’e-commerce, aziende come Amazon o Alibaba stiano comprando distributori fisici.
Noi crediamo che Central Group possa essere fra i primi gruppo al mondo a proporre un’autentica esperienza multicanale. Abbiamo marchi molto importanti, una base clienti molto forte e una grande conoscenza dei comportamenti di chi compra nei nostri negozi, grazie all’analisi dei big data. Tuttavia, per i gruppi tradizionali della grande distribuzione, esiste una grande difficoltà culturale nell’affrontare questi cambiamenti, sia sul fronte degli azionisti, che hanno sempre visto l’immobiliare come principale forma di investimento, sia per i dipendenti dei negozi che devono essere resi partecipi del cambiamento e formati alla multicanalità.
Con la multicanalità i piccoli negozi moriranno o rinasceranno?
È un mondo in divenire, ma credo esistano opportunità per il piccolo commercio e, soprattutto, per i produttori locali. Sono convinto che lo svuotamento dei centri storici, legato alla costruzione di grandi superfici commerciali in periferia, abbia raggiunto un picco. L’e-commerce offre alle piccole realtà l’opportunità di diventare l’ultimo miglio della distribuzione digitale. Già oggi gli operatori di e-commerce cercano negozianti “fisici” presso cui i clienti possano andare a ritirare la merce; una scelta più pratica e più economica, a volte, del recapito a domicilio. Una seconda opportunità è legata, invece, alla capacità di piccoli negozianti o produttori di differenziarsi e rompere i limiti della distribuzione fisica, offrendo, attraverso le piattaforme digitali, prodotti o confezioni anche fuori dal tradizionale bacino di clientela.
Quali difficoltà ha incontrato Central Group nell’investire in Italia?
Non ci sono state particolari difficoltà nell’investimento di Central Group in Italia. Anzi, l’esperienza è stata così positiva che stiamo cercando nuove occasioni per rafforzarci sul mercato italiano, anche attraverso acquisizioni.
Un aspetto che può rendere difficile l’investimento è la percezione del rischio. Non parlo del rating, ma dell’incertezza percepita in materia legislativa e delle difficoltà della burocrazia. Il nostro ultimo negozio a Roma ha richiesto 10 anni di lavori prima dell’apertura. In Thailandia ci vogliono al massimo 18 mesi. Insomma, maggior chiarezza e stabilità del quadro normativo renderebbero più facili gli investimenti stranieri. Anche perché, almeno nel nostro settore, verso l’Italia c’è ancora un diffuso pregiudizio positivo che è sicuramente una leva importante da sfruttare.
Nicolò Galante è Chief Executive Officer di Central Retail, la principale azienda di distribuzione in Tailandia nel settore non-alimentare. Central Retail è controllata da Central Group, holding proprietaria di diversi grandi magazzini nel Sudest Asiatico e in Europa. Galante, laureato in Ingegneria Nucleare a Torino, ha conseguido nel 1996 un MBA all’INSEAD. È arrivato a Bangkok dopo una carriera in McKinsey a Milano e Parigi.