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Assessing the EU-Mercosur agreement: prospects in a challenging context

  • Roma
  • 29 Maggio 2025

        Il partenariato tra l’Unione Europea e il Mercosur –  in un contesto internazionale sempre più caratterizzato da incertezze geopolitiche e tensioni commerciali – si configura come una risposta strategica volta a promuovere un ordine economico più aperto, inclusivo e multilaterale.

        L’accordo, siglato nel dicembre 2024 al termine di un lungo processo negoziale, rappresenta un’intesa ampia e ambiziosa, destinata a incidere in modo trasversale su dimensioni economiche, geopolitiche, normative e culturali. Non si limita alla mera liberalizzazione degli scambi, ma si propone di consolidare un’alleanza strutturata tra due aree del mondo accomunate da valori democratici, rispetto dei diritti fondamentali, impegno verso la sostenibilità ambientale e adesione a un multilateralismo efficace. In questo senso, il partenariato assume una portata che va ben oltre la sfera commerciale, ponendosi come pilastro di una strategia euro-latinoamericana fondata su interessi convergenti e profonde affinità culturali.

        La dimensione culturale dell’intesa si radica nell’esistenza di una comunità linguistica e valoriale che attraversa l’Atlantico, unendo Roma, Lisbona e Caracas in un sistema di riferimenti comuni. Tuttavia, tale patrimonio condiviso rischia di rimanere potenziale se non si traduce in un’integrazione concreta, a partire dal rafforzamento della cooperazione accademica. Risulta pertanto essenziale promuovere programmi strutturati di mobilità, scambio e collaborazione tra università, centri di ricerca e istituzioni culturali delle due regioni, così da costruire un’infrastruttura relazionale autonoma, coerente e duratura.

        Sul piano economico, l’accordo apre un mercato integrato di circa 700 milioni di consumatori, con un prodotto interno lordo complessivo superiore ai 20.000 miliardi di dollari. Per l’Italia, ciò rappresenta una significativa opportunità, tanto per l’export industriale quanto per la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari. In particolare, l’intesa potrebbe contribuire a recuperare terreno in un’area dove la presenza economica europea si è progressivamente ridotta a vantaggio di attori come la Cina. Basti considerare che, in paesi strategici come il Brasile, la quota di commercio estero detenuta dall’UE è scesa dal 27% al 16% negli ultimi venticinque anni.

        Più in generale, il partenariato può fungere da volano per una più profonda integrazione industriale, favorendo investimenti sostenibili, rafforzando il ruolo delle piccole e medie imprese e incentivando la formazione di catene del valore transatlantiche. Lungi dal rappresentare una riproposizione delle dinamiche della globalizzazione novecentesca, l’accordo si delinea come uno strumento innovativo e adattabile, concepito per affrontare le complessità del XXI secolo.

        Dal punto di vista giuridico, l’intesa costituisce un esempio evolutivo di accordo commerciale, introducendo meccanismi avanzati di tutela per gli investimenti, condizione necessaria per garantire uno sviluppo economico prevedibile e sicuro. Oltre alla protezione degli investitori, sono previste disposizioni per la salvaguardia della proprietà intellettuale, l’attuazione di standard ambientali condivisi e la creazione di strumenti di cooperazione istituzionale, in grado di assicurare una governance bilanciata e una corretta attuazione delle clausole concordate.

        La vera sfida, oggi, consiste nel compiere una scelta politica chiara in favore della ratifica e dell’effettiva attuazione dell’accordo. Si tratta di trovare un punto di equilibrio tra l’esigenza di apertura e la salvaguardia degli interessi interni, in modo da garantire una transizione ordinata e sostenibile verso una nuova fase delle relazioni euro-latinoamericane.

        Il futuro dell’accordo UE-Mercosur si configura, pertanto, come un banco di prova decisivo per la coerenza della politica estera ed economica dell’Unione. In un contesto competitivo e instabile, la tempestività delle scelte è un fattore cruciale: l’inerzia comporterebbe un ulteriore arretramento strategico a vantaggio di attori globali già attivi nella regione. Al contrario, un’azione coordinata, sostenuta da una governance efficace e da strumenti di verifica rigorosi, consentirebbe di consolidare una partnership duratura, fondata su valori condivisi, interessi convergenti e una visione comune del futuro.