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Stampa estera – Il commento

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    • 9 Aprile 2015
    • Aprile 2015
    • 9 Aprile 2015

    Attrazione orientale: quattro milioni di cinesi a Venezia nei mesi di EXPO
    Intervista a Giuliano Segre

    Da secoli Venezia incarna il legame fra l’Italia e l’Oriente. Un vincolo ancora forte che quest’anno, in concomitanza con Expo, promette di portare alla Biennale quattro milioni di visitatori cinesi. Del resto i giornali internazionali continuano a segnalare con attenzione gli eventi della città lagunare inserendola frequentemente nelle proposte di itinerari turistici per i propri lettori. La sfida, tuttavia – per Venezia così come per le altre città d’arte italiane – rimane quella di trovare un equilibrio fra l’attrazione dei visitatori in arrivo da Est e la sostenibilità dei flussi turistici sul territorio. Il sito di Aspen Institute Italia ha parlato del tema, a margine della Tavola Rotonda “Le Fondazioni in Italia: dalla legge all’atto negoziale“, con il presidente della Fondazione di Venezia, Giuliano Segre.

    Sostegno dell’arte e della cultura, quale il ruolo delle Fondazioni?
    Le fondazioni di origine bancaria hanno come destinatari privilegiati del loro intervento erogativo arte e cultura. È ovvio che fra turismo e cultura esiste – soprattutto nel caso dell’Italia – un legame molto forte: questo significa che le fondazioni possono avere un ruolo fondamentale anche nello sviluppo turistico. Si tratta di un’equazione che a Venezia vediamo in maniera totalizzante: i quasi 30 milioni di visitatori che vengono ogni anno in città lo fanno per godere di un patrimonio culturale che si può esprimere solo attraverso la frequentazione dei luoghi. Il nostro, insomma, non è soltanto un patrimonio da custodire, ma una ricchezza artistica e culturale che  deve essere vissuta.

    Resta strategico anche il sostegno allo sviluppo del territorio. Come si coniugano, nel caso di Venezia, cultura e sviluppo locale?
    Come Fondazione di Venezia abbiamo diverse iniziative dedicate al territorio, alla formazione e in particolare ai giovani. Ai giovani la cultura offre grandi opportunità per costruire un percorso di crescita dal punto di vista formativo. Se guardiamo a Venezia vediamo una città visitata da milioni di persone alla scoperta di un patrimonio culturale che è nelle pietre. Ma noi possiamo far sì che, vissuto e spiegato, questo patrimonio culturale continui a vivere nella mente delle persone. La cultura si trasforma così in un volano eccezionale anche per la crescita professionale e personale dei giovani.

    Con quale strategia garantire a Venezia la sostenibilità dei flussi turistici?
    Nell’affrontare questa questione dobbiamo partire da una considerazione: il mondo sta raggiungendo sette miliardi di abitanti e non appena fasce importanti di popolazione dei Paesi emergenti hanno le disponibilità economiche per viaggiare, Venezia – grazie alla sua notorietà – diventa una meta potenziale. Questo significa che dobbiamo considerare, per il futuro, un continuo aumento delle presenze: il rischio è che il godimento personale rappresentato dalla visita di Venezia venga limitato dall’affollamento. È un tema di organizzazione non facile da affrontare perché ancora oggi legato alle scelte di un ente, come il Comune, la cui missione è la soddisfazione dei bisogni degli abitanti. A mio avviso per trovare una soluzione alla questione è necessaria una lettura più strategica di questi problemi che coinvolga, insieme a Venezia, anche le altre città d’arte italiane.

    In che modo i visitatori asiatici esprimono il particolare legame che lega Venezia all’Oriente?
    Negli elementi che portano il mondo a Venezia c’è un pivot che è la vicenda di Marco Polo. Questa vicenda, che a Venezia viene considerata una delle tante storie della città, per i visitatori cinesi è la chiave per spiegare un rapporto fra due culture che va avanti da secoli. Marco Polo, in Cina, è uno dei personaggi storici più conosciuti e il legame storico da lui incarnato richiama moltissime persone a Venezia. È cronaca di questi giorni che, in previsione della Biennale, quest’anno in concomitanza con Expo, sono attesi quattro milioni di visitatori cinesi. Anche per questo converrebbe rileggere la profondità dei rapporti culturali tra Venezia e la Cina e trovare nuovi chiavi di lettura e nuove storie per continuare a rafforzare questo legame.