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Attività

The American economy today and its global implications

    • Roma
    • 1 Luglio 2008

          Sulle origini del forte rallentamento americano rimangono analisi diverse: la bolla del mercato immobiliare, i mutui subprime come specifico fenomeno speculativo, i più generali squilibri dell’economia statunitense. L’attenzione si concentra inevitabilmente sul settore finanziario, ma le dinamiche dei prezzi sono egualmente importanti, per o produttori come per i consumatori. Una fondamentale differenza tra l’attuale rallentamento e le più recenti recessioni sta nel ruolo della Fed, che in questo caso dispone di una leva assai meno efficace poiché non è stata la politica monetaria stessa ad innescare il problema.Anche sull’entità e sulla possibile durata della crisi vi sono pareri discordanti, pur nel quadro di una forte preoccupazione sulle prospettive di medio termine. In tale contesto, diventa in ogni caso cruciale la prontezza degli interventi da parte della Fed e della Bce, soprattutto in chiave di prevenzione dei trend più negativi e ove possibile in modo coordinato. Quanto all’interazione tra andamento dell’economia americana e delle economie europee, è probabilmente prematuro parlare di un netto “decoupling”, e certamente nessuna grande area può restare del tutto immune da quanto accade negli Stati Uniti. E’ però altrettanto vero che in questa fase le spinte recessive hanno un carattere specifico oltre-Atlantico, e dunque vi sarà la tendenza a ricercare soluzioni in parte diverse.Una nota di cautela riguarda il rischio di generare effetti indesiderati con misure prese sotto la pressione di una crisi – reale o percepita che sia. Secondo alcuni operatori, lo stesso intervento per sostenere una soluzione al problema della Bear Stearns stabilisce un pericoloso precedente. Si sta comunque consolidando un ampio consenso sull’esigenza di intervenire con strumenti anche temporanei e non convenzionali, data la natura complessa dei problemi da affrontare.

          Strillo: The American economy today and its global implications