Il Rapporto 2025 sull’Intelligenza Artificiale — redatto dall’Osservatorio Permanente sull’Adozione e l’Integrazione della Intelligenza Artificiale (IA) fondato da Aspen nel 2023 — restituisce il quadro di una rapida evoluzione tecnologica, in cui gli effetti socioeconomici si amplificano, rendendo necessaria una nuova governance multilivello attenta alle implicazioni etiche e sociali.
L’automazione e l’IA sollevano, infatti, interrogativi sull’evoluzione dell’occupazione e sulle competenze richieste per svolgere i lavori di domani. Oltre alla questione dell’automazione, dal Rapporto emergono i temi legati alla qualità del lavoro, alla formazione e alla riqualificazione professionale. Lo studio contiene una survey con i risultati di un questionario sottoposto a un panel di Soci e associati di Aspen Institute Italia, con l’obiettivo di ottenere un quadro di sintesi sulla percezione e l’adozione dell’IA all’interno del settore industriale.
In questo contesto, argomento strategico della seconda edizione del Rapporto è l’IA non più solo come tecnologia, ma come leva strategica. L’intelligenza artificiale è oggi al centro della competizione fra diverse aree economiche, con la struttura a cinque livelli dell’ecosistema IA – hardware, cloud computing, dati, foundation models, applicazioni – che definisce una nuova mappa globale.
Gli Stati Uniti si focalizzano principalmente sui primi due livelli (hardware e cloud), mentre la Cina avanza su modelli prevalentemente chiusi e sovranità sui dati. L’UE — che ha adottato l’AI Act come tentativo di definire uno standard globale basato su trasparenza e tutela dei diritti e su responsabilità e innovazione — sta sperimentando una “terza via”: l’approccio europeo è fondato sulla normazione, sull’etica, sulla sicurezza e sulla tutela dei diritti fondamentali alla base della tradizione democratica del Vecchio Continente, ma anche su innovazione e sostenibilità.