Vai al contenuto
Attività

Sicurezza energetica e interesse nazionale

    • Roma
    • 14 Ottobre 2008

          Nel 2030, i consumi mondiali di energia, trainati dall’incalzante sviluppo economico di Cina e India, potranno superare anche del 50% i livelli attuali. Le fonti fossili continueranno a giocare il ruolo più importante e – in particolare – gli idrocarburi saranno chiamati a soddisfare più della metà del fabbisogno energetico mondiale. La concentrazione delle riserve di petrolio e gas naturale in aree del pianeta a incerta stabilità politica complica tale scenario e apre importanti interrogativi sulla sostenibilità del futuro assetto energetico mondiale.

          Il sistema Italia appare particolarmente esposto a causa della pesante dipendenza dalle importazioni. In particolare, nel caso del gas naturale, due soli paesi extra europei – Algeria e Russia – controllano oltre il 60% delle forniture italiane.

          Il vulnerabile assetto energetico del Paese esige un percorso a doppio binario, che risponda alle esigenze di breve e lungo periodo, oltre a conciliare le istanze di sviluppo economico con quelle di salvaguardia dell’ambiente.

          Il rilancio dell’attività di estrazione degli idrocarburi sul territorio nazionale e lo sviluppo di nuove infrastrutture – finalizzate a diversificare i canali di approvvigionamento e migliorare le interconnessioni – sono valide e urgenti misure per rafforzare la sicurezza energetica nazionale. La loro rapida implementazione richiede la semplificazione di regole e procedure autorizzative e impone un ritorno delle questioni energetiche nell’area di diretta competenza dello Stato.

          Nel breve periodo, l’adozione di stili di consumo più efficienti rimane la prima e più potente leva a disposizione di tutti per ridurre la fragilità del sistema energetico nazionale, facilitando – al contempo – il raggiungimento degli obiettivi di contenimento delle emissioni di gas serra.

          Tuttavia, per un miglioramento strutturale della sicurezza energetica italiana, va senza dubbio perseguita una strategia di lungo periodo, che resista all’alternanza degli eventi e al succedersi delle legislature. In particolare, occorre – sin da oggi – muovere i primi passi per conseguire un mix energetico più equilibrato, che garantisca maggiore spazio alle fonti rinnovabili, al carbone pulito e al nucleare. Cominciare oggi a puntare in modo deciso sulle fonti rinnovabili e sul nucleare rappresenta una scelta coraggiosa, pienamente giustificata in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale del sistema energetico italiano nel lungo periodo. D’altra parte, è prioritario il miglioramento delle prestazioni tecnologiche, economiche e ambientali delle fonti alternative agli idrocarburi. Questo significa soprattutto un rinnovato, significativo e costante impegno nella ricerca scientifica e tecnologica.

          Solo un Piano Energetico Nazionale, che incentivi gli investimenti in infrastrutture e nuove soluzioni energetiche, supporti la ricerca scientifica e – più di ogni altra cosa – dia una visione coerente e duratura sui bisogni del Paese, può garantire un futuro energetico più sicuro e sostenibile.

            Contenuti correlati
          Strillo: Sicurezza energetica e interesse nazionale