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Attività

Mercato, regolazione e concorrenza per le PMI

    • Roma
    • 21 Ottobre 2008

          Una riflessione – mirata al settore delle PMI – su come favorire e tutelare la concorrenza in un contesto geopolitico e geoeconomico inasprito, valutandone gli aspetti regolatori interni ed europei è il tema scelto per la tredicesima edizione della conferenza annuale degli Amici di Aspen. Per aprire il dibattito e avere il polso della situazione, il Presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha tracciato uno stato dell’arte e ha colloquiato con esponenti del mondo dell’impresa e dell’accademia.

          Mai come ora è urgente una azione concreta per introdurre politiche e regole condivise a livello interno e internazionale, una azione multilaterale, sapendo equilibrare l’intervento dello Stato e la libertà di iniziativa e, da parte italiana, avere attenzione alla positiva peculiarità italiana delle PMI.

          In altre parole, è fondamentale da parte delle istituzioni la ricerca delle soluzioni in concreto più vantaggiose per l’equilibrio dei mercati e lo sviluppo delle aziende. L’idea guida proposta è aprirsi ai mercati, senza trascurare di dedicarsi alla costruzione delle regole e di verificarne il rispetto. Regole che vietino i contratti puramente speculativi, il libero operare degli strumenti atipici, il prevalere dei bilanci opachi. Credere ancora che la leva per rispondere alla crisi è la concorrenza, che poca competizione porta poca efficienza. Attuare sino in fondo, grazie anche a nuove norme, l’articolo 41 della Costituzione che tutela l’iniziativa privata. Sfoltire le pastoie per l’apertura di nuove imprese e semplificare la vita a quelle esistenti. Senza negare che esiste una resistenza da parte della PA, molte le cause, ma in particolare non va trascurato che dipende anche dai rischi effettivi che corre chi prescinda da vincoli all’acquisto molto rigidi che non premiano l’innovazione. Ribadire che i cartelli segreti sono intese criminose perché corrompono la libera competizione delle forze economiche sul mercato. Gestire il rapporto fra Stato e Regioni, intervenendo su alcune storture già evidenti.

          Questo è l’arduo compito delle istituzioni. Per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo e porre rapidamente un freno alla crisi attuale di origine finanziaria, liberare le energie e le forze più innovative dell’economia reale tuttavia è un compito non eludibile. Le recenti politiche di intervento che sembrano in contro tendenza a tutto ciò sono giustificate, legate e davvero limitate alla eccezionalità del momento.

          Da parte delle PMI è importante si intervenga su: accesso al credito e i rapporti di cambio (ossia la necessità di cautelarsi contro l’abbandono dei cambi fissi tra yuan e dollaro, perché causerebbe una rivalutazione dell’euro), che si tengano le banche sul terreno della reale competizione, sulla stabilità della legislazione fiscale – magari che si studino anche forme di detassazione –  e a tutela dei brevetti, sia pure con le distinzioni del caso. Affermare la proprietà intellettuale non è sempre facile, questo è garantito solo da una attenta e ferma negoziazione diplomatica. Il fallimento di Doha brucia, in questo forse la crisi ha un impatto positivo di rimessa in moto dei processi. Varie le criticità segnalate in alcuni settori, si sente il peso dello Stato, per esempio nella sanità, in quanto è il principale competitore di chi fa impresa e genera situazioni di concorrenza falsata o l’assenza di una spinta per esempio nel turismo, dove la crisi Alitalia causerà la scomparsa delle minori fra le strutture alberghiere e renderà più difficile il confronto con l’estero. Né può mancare una azione sui costi dell’energia, con obiettivi ambientali fissati senza una verifica tecnica e rischi forti di delocalizzazione.

          La competizione è ormai fra territori a confronto. Le Piccole imprese, che si pensava legate al loro unico e specifico territorio, invece hanno già dimostrato di sapersi internazionalizzare, è un successo che deve far pensare e, seguendo l’inno nazionale, è “stringendoci a coorte”, tenendoci tutti uniti, che si può superare il momento di difficoltà.
          Come tradizione, la conferenza – aperta con un ricordo dello scomparso presidente del gruppo Ennio Presutti – ha offerto anche l’occasione di presentare i nuovi associati al gruppo e di illustrarne le attività svolte e quelle future.

          Strillo: Mercato, regolazione e concorrenza per le PMI