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Attività

L’emergenza finanziaria mondiale: come affrontarla, come uscirne?

    • Milano
    • 10 Ottobre 2008

          L’estendersi e l’aggravarsi della crisi finanziaria mondiale evidenzia un fallimento dei mercati. Si chiude un’epoca di mercati senza regole e finisce l’illusione che l’economia “solida”, in particolare l’edilizia residenziale, si potesse trasformare in economia “liquida”, in finanza deregolamentata. La pervasività delle tecnologie digitali, risorsa fondamentale della globalizzazione, non è di aiuto nella localizzazione dei titoli “tossici”: l’incertezza sulla loro consistenza e concentrazione aggrava la crisi. 

          A fronte di tale incertezza e degli eccezionali ribassi borsistici, la comunicazione assume un ruolo fondamentale nell’assicurare da un lato trasparenza informativa e dell’altro per ridurre effetti “domino”. Ci si interroga, ad esempio, se le recenti dichiarazioni rassicuranti di istituzioni e operatori possano avere avuto conseguenze di segno opposto a quelle auspicate su risparmiatori e imprese.

          Preoccupa la ricaduta della crisi sull’economia reale, anche se nel caso italiano sono confortanti il limitato indebitamento delle famiglie e la forte componente manifatturiera della nostra economia rispetto a quella finanziaria. Il sistema bancario italiano è inoltre rimasto, pur nella sua internazionalizzazione, solidamente ancorato al territorio. Pesa tuttavia all’Italia affrontare la crisi con un elevato debito pubblico e potrebbe dunque essere auspicabile una revisione del Patto di Stabilità.            

          Gli interventi sinora varati dei singoli governi per contrastare la crisi hanno avuto una portata storica per importanza, ma non hanno avuto gli effetti desiderati, almeno nell’immediato. Andrebbe invece accelerata una risposta coordinata fra governi, come sostenuto dall’Italia.  Inoltre ci si domanda se le grandi istituzioni internazionali nate nel dopoguerra siano oggi capaci di affrontare le sfide, come la presente, di un mondo reso diverso dalla globalizzazione.      

          Come cambieranno i rapporti fra politica ed economia? Il fallimento del mercato senza regole, o con regole inefficaci, vede oggi un imponente impegno dei governi al salvataggio di imprese private. Ma quali potranno essere allora le conseguenze sui futuri assetti delle economie capitalistiche? Avremo forse un mondo con minore libertà economica, un diverso rapporto fra istituzioni ed economia, ma auspicabilmente con più garanzie per tutti. 

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