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Attività

Essere leader del futuro: valori, competenze e comportamenti

    Incontro con Flavio Valeri
    • Milano
    • 25 Gennaio 2016

          Ogni generazione è caratterizzata da un insieme di regole differenti che generano un confronto intergenerazionale e diversi comportamenti conseguenti. Occorre saper leggere questa variabilità nel tempo per saper interpretare i fattori condizionanti della leadership. I babyboomers, nati fra il 1945 e il 1964, hanno espresso stili di leadership  ispirati a regole e obiettivi differenti dalla generazione X (1965-1980) e dalla generazione Y (i nati tra il 1981 e il 2000, come gli Aspen Junior Fellows). L’incontro, in particolare, ha sollecitato un dibattito fra babyboomers e generazione Y.

          In primo luogo è cambiata la percezione del luogo in cui si lavora: se in passato “l’ufficio” era associato a obiettivi di competizione e status, oggi è idealizzato dai valori della tolleranza, del comfort e della tecnologia. Un cambio di percezione che evidenzia l’evoluzione del concetto di lavoro da dovere ad opportunità, da obiettivo a risorsa per realizzare le proprie aspirazioni. Un altro elemento che contraddistingue la generazione Y è il riconoscimento dell’autorevolezza rispetto all’autorità. I ruoli di leadership devono conquistare la fiducia delle persone dimostrando il proprio valore sul campo, non è più sufficiente l’investitura dall’alto. Il culto della personalità individuale del leader di un tempo lascia spazio alla affermazione del valore del leadership team, ad una maggiore interazione e capacità di ascolto. 

          È chiaro, dunque, che questi drastici cambi di prospettiva hanno un impatto diretto sulle aziende.

          Vi sono, tuttavia, elementi che non cambiano nel tempo. Sono valori di riferimento stabili, fra cui i più significativi possono essere così riassunti:

          • il lavoratore, a prescindere dalla generazione di appartenenza, è consapevole di dover creare valore per l’azienda per giustificare i propri costi;
          • i singoli, per raggiungere gli obiettivi produttivi prefissati, devono lavorare insieme generando uno sforzo collettivo;
          • è necessario essere creativi sul posto di lavoro, portando soluzioni originali che generino risultati eccellenti nel rispetto delle regole e dei processi condivisi dell’organizzazione.

          Quali sono dunque le “nuove regole” che ispirano la generazione Y? Il mercato ha avuto un ruolo chiave nel rivedere le aspettative dei lavoratori. Non è infatti sostenibile una crescita continuativa che fosse allineata con le aspettative crescenti che le imprese costruivano sino a pochi anni fa. Gli obiettivi non possono neanche essere degli sprint a breve termine, ma sono piuttosto delle “maratone” da vincere con la pianificazione e la costanza. Anche la percezione degli eventi, l’immagine e le politiche aziendali sono diventati elementi cruciali. La capacità di analizzare in retrospettiva i propri errori, riconoscendoli, è un esercizio fondamentale di umiltà per rimanere competitivi. La capacità di accogliere punti di vista differenti e l’affermazione di posizioni dissenzienti sono oggi una qualità necessaria, rispetto alla attitudine assertiva e all’assenso del passato. La cultura del rischio e della sua assunzione è un altro aspetto caratterizzante il cambiamento degli stili di leadership.

          Ripercorrendo gli elementi di questo scenario di cambiamento, non si deve però rimanere afflitti dalla velocità con cui incide sulle organizzazioni e sulle persone. Anzi, è necessario analizzare al meglio la situazione e investire le proprie energie per rimanere competitivi e quindi protagonisti.

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