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Attività

Climate Strategies and Sustainable Economies in Europe

    Aspen Energy Forum
    • Firenze
    • 2 Luglio 2016

          Smart cities: drivers for energy management and quality of life

          Le città sono i luoghi dove emergono molti dei grandi problemi della modernità, ma anche dove si sperimentano le soluzioni più innovative. I centri urbani sono in effetti un concentrato di innovazione, dal punto di vista sociale, economico, spesso tecnologico: a una forte densità di attività e capacità produttive corrisponde quindi una forte esigenza di risposte creative alle sfide del cambiamento continuo.

          L’urbanizzazione è un fenomeno persistente – e particolarmente rapido nelle parti del mondo che stanno vivendo processi di sviluppo e crescita – e si può dunque affermare che la battaglia per mettere a punto e diffondere modelli sostenibili di sviluppo sarà combattuta anzitutto nelle città. È questo il motivo per cui il ruolo della sostenibilità urbana è presente tra gli ultimi Sustainable Development Goals dell’ONU, sia come obiettivo in sé che in modo trasversale rispetto ad altri obiettivi più generali (come ad esempio quello del consumo e della produzione responsabili). C’è una crescente consapevolezza che la qualità della vita è in rapporto diretto con la sostenibilità, e da ciò deriva una convergenza di obiettivi ambientali, energetici, architettonici, e sociali (in quanto legati agli stili di vita sia individuali sia collettivi).

          Su tutti questi fronti sono molto attive diverse reti di città con l’intento di condividere le “best practices” e creare opportunità di scambio, pur in uno spirito in parte competitivo e di dinamismo economico.

          Rispetto alle esigenze più note da tempo, come trasporti e mobilità, si tratta di uscire dalla logica dell’emergenza – ad esempio nel limitare l’inquinamento atmosferico puntando a ripensare profondamente gli spostamenti quotidiani di grandi masse di popolazione per ragioni lavorative o familiari. Le necessità energetiche devono essere affrontate adottando tutte le nuove tecnologie pulite che si rendono disponibili, ma anche semplici abitudini che favoriscano il risparmio energetico. Simultaneamente, la digitalizzazione può davvero rendere i centri urbani più “intelligenti” – appunto nella filosofia delle smart city o delle città “resilienti”.

          C’è anche una sfida della governance locale, che va oltre le soluzioni tecniche e che coinvolge una sinergia con i livelli superiori di governance – nazionali, transnazionali (comunitari nel caso della UE), internazionali. Un’efficace gestione dei problemi locali può anzi contribuire a ricostruire la fiducia nelle istituzioni democratiche che è stata duramente colpita da vari fenomeni legati alla globalizzazione: attivare circuiti virtuosi tra interventi pubblici e attori privati al livello sub-nazionale, e soprattutto nelle maggiori città, è un passaggio decisivo. Dalla sharing economy ad una fiscalità più equa ed efficace per gestire i beni comuni, le città e gli altri enti locali saranno comunque all’avanguardia nello sperimentare un mix di misure per un futuro più sostenibile e con migliore qualità della vita.

          Making economies more sustainable: the role of government and cities in climate change policies

          L’accordo di Parigi sul clima ha ricevuto valutazioni contrastanti, ma ha segnato – secondo un’opinione generale – un reale passo nella giusta direzione. Le principali economie del mondo, tanto nei paesi avanzati quanto in quelli in via di sviluppo, stanno concentrando sempre più la loro attenzione sulle questioni legate al clima e all’energia.  Nel programma per lo sviluppo sostenibile elaborato dalle Nazioni Unite nel 2015, due dei 17 obiettivi generali sono infatti direttamente connessi al clima o all’energia. In realtà, la strategia migliore potrebbe essere quella di concepire le misure ecosostenibili come il fondamento di tutti gli altri obiettivi, al fine di rendere sostenibile l’intero pacchetto di misure politiche.

          Il cambiamento climatico è un problema globale che esige il ricorso sia all’iniziativa privata che all’intervento pubblico per creare mercati efficienti, a diversi livelli di governo, da quello locale a quello nazionale e internazionale. Due fattori sono stati esaminati in modo più approfondito ed entrambi appaiono essenziali per le strategie europee contro il cambiamento climatico e per creare un’economia più sostenibile: l’innovazione tecnologica e la disponibilità di risorse finanziarie.

          Finora, gli investimenti in Europa sono stati ostacolati dalla mancanza di un vero mercato unico dell’energia – soprattutto alla luce del fatto che l’energia è un settore a molto alta intensità di capitale. Nonostante le tante incertezze, le tendenze globali nei prossimi decenni sono abbastanza chiare sotto un aspetto: tutte le proiezioni concordano sul fatto che la crescita dei consumi sarà molto rapida, per cui questo è lo sfondo contro il quale le aziende e i governi possono pianificare il miglior mix energetico.

          I contributi pubblici non saranno certamente sufficienti a coprire la quantità di finanziamenti necessari a produrre energia pulita nei prossimi decenni e vi è attualmente un ampio divario negli investimenti in corso: la cooperazione fra pubblico e privato è pertanto decisiva per incoraggiare gli investitori privati e inviare i segnali di mercato corretti.

          • Monica Frassoni, Francesco La Camera, Henry Lee, Gian Luca Galletti, Leonardo Maugeri, Carlo Carraro, Jean Michel Glachant e Nick Robin
          • Marta Dassù, Henry Lee, Gian Luca Galletti, Francesco La Camera e Carlo Maria Medaglia
          • Gianluca Galletti, Leonardo Maugeri e Carlo Carraro
          • Dario Nardella